
La denuncia di Filcams Cgil per il personale in servizio al San Giuseppe. Da 15 anni usato un box che doveva essere una soluzione temporanea. Galgani: "Stato di agitazione e poi sciopero in assenza di risposte".
EMPOLIDoveva essere una soluzione temporanea e invece sono trascorsi quindici anni e nulla è cambiato. Anzi sì: la situazione è peggiorata, diventando insostenibile. Stiamo parlando delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi in appalto all’ospedale San Giuseppe di Empoli che da anni, ormai, sono costretti a cambiarsi in un container posto sul retro del presidio ospedaliero. A denunciare il caso sono le rsa e rls Filcams Cgil. Nel box posizionato dietro l’ospedale il personale - circa novanta donne - ha a disposizione pochissimi armadietti, pertanto quelli presenti vengono divisi tra 2/3 persone. I bagni sono ricavati in spazi piccolissimi e anch’essi sono in numero limitato in rapporto al personale. Per non parlare delle docce con le tende di plastica, in parte lacerate e in alcuni casi assenti. "Per il personale maschile la situazione è ancora più critica, non hanno un luogo appropriato e si cambiano nei bagni o nei ripostigli – denuncia il sindacato – La lavanderia dove si dovrebbero igienizzare i panni per le pulizie dell’ospedale non è a norma, inefficace e pericolosa per le operatrici". La situazione è stata più volte posta all’attenzione dell’amministrazione della Asl Toscana centro. "La Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito dell’ospedale di Empoli, ha inviato mail all’amministrazione della Asl sull’argomento, e, la Rappresentanza sindacale unitaria più volte ha espresso preoccupazione per questa situazione, ma sembrano tutti sordi sui problemi gravi in cui versano i lavoratori e le lavoratrici in appalto", fa sapere Filcams Cgil.
Ma c’è di più. Un altro grave problema è la difficoltà dei parcheggi. "I parcheggi interni all’ospedale sono gestiti dalla società Empoli Salute, abbiamo nel corso degli anni chiesto lo stesso trattamento economico di cui usufruiscono i lavoratori dipendenti Asl, e cioè il pagamento di un euro al giorno sull’effettivo utilizzo; da molti anni invece i lavoratori in appalto, part-time con stipendi effettivamente molto bassi hanno un abbonamento che a tutti gli effetti è una tassa bimestrale, ovvero 60 euro ogni due mesi anche se non utilizzano il parcheggio, in caso di riposi, ferie o malattie".
Anche in questo caso il problema è stato più volte sollevato. "Abbiamo provato ad agire anche con l’amministrazione comunale per i parcheggi esterni all’ospedale – spiega Donatella Galgani della segreteria Filcams Cgil – e dopo un incontro con il sindaco Mantellassi, telefonate al vice sindaco, la situazione non è cambiata, se non di illuminare parzialmente il sentiero che porta al parcheggio gratuito di Avane. Ma come abbiamo spiegato più volte all’amministrazione comunale il grave disagio ad andare in quel parcheggio gratuito è che, il 90 per cento del personale è femminile, e chi esce alle 22 ha tre scelte: parcheggiare fuori e prendere multe, parcheggiare all’interno e tassarsi i già miseri stipendi di 30 euro al mese, oppure rischiare la propria incolumità passando nel sentiero non completamente illuminato, senza contare che le auto parcheggiate a Avane hanno subìto più volte atti vandalici". Dopo anni di sopportazione la misura è colma. "In mancanza di risposte celeri, apriremo uno stato di agitazione che, nei tempi e modi previsti dalla legge, potrà sfociare in uno sciopero", annuncia Galdani.Irene Puccioni