Ottant’anni dall’eccidio. Dolore e commozione per i 29 empolesi fucilati: "Empoli sia città di pace"

Ieri mattina la cerimonia: prima in Collegiata e poi in piazza XXIV Luglio

Ottant’anni dall’eccidio. Dolore e commozione per i 29 empolesi fucilati: "Empoli sia città di pace"

Ieri mattina la cerimonia: prima in Collegiata e poi in piazza XXIV Luglio

Ventinove cuori che hanno smesso di battere e una ferita che mai si rimarginerà. Ventinove uomini fucilati per mano nazista, uomini che Empoli non dimentica. Perché senza memoria non c’è futuro. Si sono svolte ieri le commemorazioni dei cittadini che furono assassinati il 24 luglio del ‘44 per rappresaglia da parte delle truppe naziste. Solo Arturo Passerotti si salvò perché riuscì a scappare.

Successe una mattina di 80 anni fa in quella che una volta si chiamava piazza Ferrucci, a pochi passi da piazza Farinata degli Uberti e dal centro cittadino. Una piazza riqualificata, rigenerata, teatro di morte ieri e luogo della memoria oggi. Una piazza che ha cambiato nome, ma che mantiene viva la sua storia. Ad aprire la giornata di commemorazione dell’eccidio è stata la celebrazione della santa messa nella Collegiata di Sant’Andrea, officiata da don Guido Engels. Il sindaco Alessio Mantellassi ha poi deposto una corona d’alloro al Monumento dei caduti. La città in quei drammatici giorni fu distrutta, stravolta, straziata. Macerie e sangue furono lasciate dal passaggio della guerra. "Resta una grossa ferita - ha ricordato il sindaco - Dobbiamo guardare a questa piazza come fosse una cicatrice e tale deve rimanere. È scritto per terra ‘piazza XXIV Luglio’ 1944, perché deve restare indelebile quello che successe qui. Quando si sceglie la guerra, le vite dei civili vengono sempre in secondo piano. Questo è un messaggio molto attuale. Ricordare è fondamentale perché se passando da questa piazza la considerassimo un luogo uguale a tanti altri, perderemmo un pezzo della nostra identità. Dietro a quei tragici fatti ci sono state persone, vite spezzate, sentimenti, famiglie. Per questo abbiamo bisogno di ricordare il loro sacrificio. Vogliamo essere una città di pace". Il gran finale è stato affidato ieri sera a "Tutti in piedi", racconti e canti per non dimenticare a cura di Maria Teresa Delogu della Compagnia Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli.

Y.C.