YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Palio di Fucecchio: quella gioia infinita dopo 25 anni, Porta Raimonda in trionfo

Gloria per l’accoppiata formata da Francesco Caria e la cavalla Blue Star. In migliaia per la corsa. È il quarto sigillo per il popolo raimondino

Un momento della festa di Porta Raimonda (Fotocronache Germogli)

Fucecchio, 20 maggio 2024 – La frusta alzata è di Porta Raimonda. La bandiera giallo blu sventola vittoriosa sulle altre 11 dopo anni di digiuno. Era dal ’99 che i raimondini non piangevano di gioia e qualcuno (i più giovani) un Palio vinto non lo avevano mai vissuto prima.

Rivivi tutte le fasi salienti della corsa

Il merito è dell’accoppiata - data per vincente fin da subito - formata da Francesco Caria e la cavalla Blue Star. Un binomio ora scolpito nei cuori di Raimonda. Ecco l’atto finale di una settimana di passione vera. La corsa di cavalli a pelo nella buca d’Andrea è giunta alla 43esima edizione. Cancelli aperti alle 14,30, migliaia di persone assistono all’estrazione delle prime due batterie, filate lisce come l’olio. Dalle 16, è Palio.

Un momento dei festeggiamenti di Porta Raimonda
Un momento dei festeggiamenti di Porta Raimonda

A gestire entusiasmo e nervosismi al canape è Andrea Calamassi, uno dei mossieri più esperti del momento, tornato a Fucecchio per bissare l’edizione 2023.

Il sorteggio vede al tondino per prime Botteghe, Porta Raimonda, Ferruzza, Torre, Querciola e Massarella (di rincorsa), una prima batteria con due sole rivali che - come preludio alla vittoria che verrà - viene primeggiata dai gialloazzurri di Raimonda.

Buona la prima mossa, ma arriva subito l’imprevisto per Botteghe che si piazza ultima; Vittorino è scosso per la caduta - non rovinosa - di Giosuè Carboni. E così è fuori dai giochi insieme ai bianconeri di Ferruzza che avevano scommesso sull’accoppiata Enrico Bruschelli-Charly Brown. Intorno alle 16,45 è la volta della seconda gara di qualificazione, con protagoniste San Pierino, Samo, Cappiano, Borgonovo, Sant’Andrea e Porta Bernarda.

Ad avere la meglio è l’accoppiata vittoriosa del 2022: Zia Zelinda montata da Dino Pes. L’ordine di arrivo mette in fila Sant’Andrea, Cappiano, Borgonovo, Samo e Porta Bernarda. Un Palio fino a qui senza false partenze e benedetto dal sole. La finale si disputa intorno alle 18,30. Ad avere accesso alla batteria decisiva Porta Raimonda, Torre, Querciola, Massarella, San Pierino, Sant’Andrea, Cappiano e Borgonovo.

Bambini, anziani, giovani, adulti: tutti a soffrire o a esultare per la contrada del cuore. E si va avanti con l’ultima chiamata di Calamassi. Le favorite sono tutte in corsa; un minuto e mezzo di lacrime, gioia, abbracci e speranza. Ci si gioca il lavoro di un anno intero. Anno che ha visto il fondo della pista rinnovato e bonificato, una condizione questa che dal punto di vista tecnico potrebbe cambiare le carte in tavola. Intanto cala il silenzio in Buca. Solo una coppia di avversarie ha accesso alla gara.

La busta consegnata al mossiere svela l’allineamento al canape: San Pierino, Cappiano, Borgonovo, Querciola, Massarella e Torre (ecco le due rivali vicine). A chiudere Porta Raimonda e Sant’Andrea, campione in carica, di rincorsa. Sorte, tattica e velocità. Invalidata la prima mossa, probabilmente per una forzatura del canape da parte di un incontenibile Blue Star e sale la tensione. Scoppia il mortaretto, la seconda mossa è quella giusta.

Dopo 25 anni esplode il popolo della Capitana Porta Raimonda, i contradaioli portano in alto il Cencio di Marco Neri che raggiunge la sede di via Giordano per essere ammirato, custodito e stropicciato. Ma prima il fiume gialloazzurro invade la pista. Caria ha fatto quattro giri perfetti, alza la frusta al cielo portando il Palio a una contrada che da tanto lo aspettava e che ora - e per un anno - sarà la regina di Fucecchio.

Arriva secondo Cappiano, seguito da Sant’Andrea, Massarella, San Pierino, Torre, Borgonovo e ultima, Querciola. Dopo il ’93, il ’96 e il ’99 ecco il quarto sigillo per il popolo raimondino guidato dal presidente Marco Mancini. Un pensiero vola per raggiungere Lorenzo Viti, storico veterinario di contrada scomparso il mese scorso a cui senza dubbio è dedicata questa giornata.