GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Partita applaudita al gran debutto: "Tutti in campo contro la violenza"

Un intero week end all’insegna del fair play e del rispetto. Protagonisti i baby calciatori e le loro famiglie

Un intero week end all’insegna del fair play e del rispetto. Protagonisti i baby calciatori e le loro famiglie

Un intero week end all’insegna del fair play e del rispetto. Protagonisti i baby calciatori e le loro famiglie

Sì al fair play, no a contestazioni e commenti offesivi all’indirizzo dell’arbitro e dei giovanissimi giocatori (o degli altri spettatori). Per il calcio giovanile, il weekend appena trascorso è stato quello della “Partita Applaudita“. E nemmeno l’Empolese Valdelsa ha fatto eccezione: diverse gare dei campionati giovanili (ad esempio Ponzano-San Piero a Sieve, Montespertoli – Certaldese, Santa Maria-Castelfiorentino, Ponte a Elsa- San Giusto Le Bagnese e Audace Legnaia-Avane) sono sì state giocate davanti al consueto pubblico di genitori, parenti e amici, ma che hanno espresso le loro emozioni solo ed esclusivamente con l’applauso. L’intento è quello di sensibilizzare tutti i partecipanti, in particolare quegli sugli spalti, a vivere la gara sportivamente garantendo un sostegno ed un tifo caloroso e sano che abbia come unico scopo quello di sostenere i propri atleti nel segno del rispetto.

E sulle tribune, in diversi casi, c’erano anche sindaci e assessori comunali, a ribadire l’importanza dell’iniziativa. "Ho partecipato ad una partita applaudita, dove si applaude al calcio e non si urla, non si fa tifo aggressivo – ha commentato il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi che ha seguito gli eventi empolesi con l’assessore Laura Mannucci – nelle scuole di calcio si deve imparare a giocare ma a soprattutto a essere buoni cittadini".

"I capitani di Montespertoli e Certaldese hanno letto il manifesto della “Partita Applaudita“ – ha commentato da Montespertoli il sindaco Alessio Mugnaini –: un messaggio forte e chiaro di rispetto e cultura sportiva, un impegno verso i supporter: si tifa per e non contro, si rispetta l’avversario e chi dirige la partita, si applaude con convinzione in ogni circostanza". Una visione condivisa dal primo cittadino di Montelupo, Simone Londi. "In un mondo ideale, non ci dovrebbe essere bisogno della “Partita Applaudita:“ dovrebbe essere naturale che un ragazzo pratichi sport per divertirsi, stare con gli amici e crescere in un ambiente sano. Purtroppo non è così – ha detto – questa iniziativa rappresenta un primo passo per avviare un cambiamento culturale e contrastare i comportamenti scorretti che, troppo spesso, vengono adottati dai genitori. L’associazione Fair Play è nata proprio a Montelupo durante il precedente mandato, e per noi è motivo di orgoglio sostenerla, affinché i giovani possano vivere lo sport in modo sano e le famiglie siano guidate verso un agonismo equilibrato".

Per una volta, insomma, il risultato è passato in secondo piano: ha vinto la correttezza, a riprova che sport ed etica possano andare a braccetto.