Empoli, 20 gennaio 2023 - L’annuncio della FiPiLi a pagamento a partire dal 2024 ha scatenato la rivolta degli autotrasportatori, una categoria che nell’Empolese Valdelsa conta numerose imprese: sono 303 quelle afferenti a Cna registrate, il 25% del totale della Città Metropolitana, di cui 266 attive. Il comparto è quasi per il 70 per cento artigiano. "Si tratta di una scelta politica per noi incomprensibile che colpisce la nostra categoria – dichiara Mariano Gagliano, presidente del trasporto merci Cna – Un pedaggio siamo disposti a pagarlo dopo che l’infrastruttura è stata migliorata, va bene essere utenti, non finanziatori. Per questo – prosegue Gagliano – stiamo organizzando una manifestazione di protesta che porterà i nostri automezzi a passo di lumaca proprio sulla FiPiLi".
Il pedaggio sarà introdotto da Toscana Strade spa, la nuova società che avrà il compito di gestire la supestrada. "Il provvedimento ci discrimina e fa ricadere solo su una categoria la responsabilità delle cattive condizioni di questa arteria stradale, che ricordo, vede sul suo percorso i più importanti poli economici, artigianali e industriali della nostra regione".
La categoria punta il dito anche sul modo in cui è stato dato avvio all’iter della nascita della nuova società. "L’annuncio di dare il via alla nascita della società di gestione è avvenuto senza mai avere coinvolto la categoria. Da oltre due anni è stato, infatti, chiesto un incontro al presidente Giani, ma gli autotrasportatori non sono mai stati convocati. Nel primo periodo si concentrerà tutto sulla FiPiLi: questa dichiarazione di Giani ci preoccupa ulteriormente perché lascia aperte possibilità di azione analoghe da parte di Toscana Strade su altre arterie regionali. Gli autotrasportatori hanno ruoli, funzioni e responsabilità, ma non certo quella di finanziare l’adeguamento della rete stradale della Regione", precisa Gagliano. Cna sta già lavorando sul fronte politico per contrastare la decisione. "Abbiamo inviato una lettera ai capi gruppo in consiglio regionale per illustrare i motivi per cui questa decisione sarebbe profondamente sbagliata perché colpisce una categoria professionale necessaria e vitale. Inoltre – informa Gagliano – abbiamo dato mandato ai nostri uffici per verificare la legalità della decisione di far pagare un pedaggio solamente a una determinata categoria di automezzi e se questo tipo di provvedimento è in vigore in altre strade o superstrade del territorio nazionale".