YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Pellegrini sulla Francigena. All’Ostello Sigerico tutti senza smartphone: "Qui tra amicizie e amori"

Tappa a Gambassi Terme sul percorso da San Miniato a Santa Maria a Chianni "Arriva gente da tutto il mondo, è meno turistico del Cammino di Santiago".

Pellegrini sulla Francigena. All’Ostello Sigerico tutti senza smartphone: "Qui tra amicizie e amori"

Tappa a Gambassi Terme sul percorso da San Miniato a Santa Maria a Chianni "Arriva gente da tutto il mondo, è meno turistico del Cammino di Santiago".

Il cancello dell’ostello è spalancato. Un passo e la vista si apre su Gambassi Terme e allungando un po’ lo sguardo eccola, San Gimignano. Sullo stendino ci sono i panni ad asciugare, all’ombra degli ulivi è già l’ora dell’aperi-green. Il brindisi? Tra sconosciuti. Oggi in italiano, tedesco e francese. Tra succo di frutta e patatine ci si racconta, ma senza smartphone. "La batteria serve per le mappe. Ed è l’unico motivo per stare connessi".

Qui c’è solo un modo per socializzare ed è lo scambio con l’altro. Uno scambio fugace di esperienze in lingue tutte diverse. E’ l’estate alternativa di chi si imbatte sulla 20esima tappa della via Francigena, da San Miniato sul percorso di Sigerico in 24 chilometri percorribili in 6 ore si arriva alla pieve di Santa Maria a Chianni. Un fascio di percorsi un tempo meta di crociati, oggi battuti da pellegrini ‘moderni’, per lo più ragazzi che partono soli sfidando i propri limiti e cercando, sosta dopo sosta, di svuotare la mente. Rigenerarsi. Il diario in latino di Sigerico – conservato al British Museum – menziona 79 tappe. La numero 20 corrisponde all’ex convento adiacente alla pieve romanica di Chianni dove oggi c’è l’unico ostello della tappa.

"L’arcivescovo inglese si fermò anche qui. Ecco perché la struttura porta il suo nome". Ad accogliere i viandanti, Elisa Mengoni: ha la stessa età dei pellegrini che si sono presentati senza prenotazione. "E’ sempre una sorpresa, la Francigena. Non sai mai chi incontrerai". Il telefono squilla, le camere sono quasi al completo. Le temperature sono roventi "ma il cammino si fa". Una trentina i posti letto, con 16 euro si ha vitto e alloggio. "Accogliamo gente da tutta Europa. Dagli Stati Uniti, dalla Corea". Jenny, 54 anni, australiana, per due volte si è ritrovata sul cammino di Sigerico optando per la ‘vacanza spirituale e introspettiva’. Senza familiari al seguito. Parte integrante di una rete di tracciati che collegavano la Francia all’Italia, la Francigena nel lungo tratto toscano è un crocevia di storie. Si parte soli, ma soli alla fine non si è mai. Nascono amicizie, sbocciano amori, "c’è chi convola a nozze – racconta dalla reception Elisa – Aspettiamo a settembre due ragazzi che, zaino in spalla, una volta arrivati in Val d’Orcia si sposeranno. Condivideranno il viaggio con i loro testimoni". Può essere anche romantico, il cammino. Che sia per un weekend o una settimana filata, camminando ci si scopre e ci si arricchisce. E’ l’altra estate, quella percorsa sull’ itinerario culturale europeo alla pari del Cammino di Santiago di Compostela.

Ma più apprezzato "perché meno affollato, meno turistico". Ogni viandante ha la sua spinta emotiva. "Da Canterbury a Roma per rinascere". Paolo ha 27 anni e lascia la sua firma nel diario del pellegrino. La traccia di Vincenzo è una scultura fatta di sassi che richiama l’immagine del giovane errante. E le scarpe consumate lasciate come “souvenir” da chi è passato da Chianni sono diventate vasi dove far crescere piantine grasse. Ogni passo, un seme che germoglierà. Pagina dopo pagina è un altro viaggio, fatto anche di gratitudine. "Grazie alle persone che ci hanno offerto riparo, assistenza e sorrisi ricordandoci che la gentilezza esiste". Sono pezzi di vita che si incrociano per il tempo di una birra condivisa un pomeriggio qualsiasi sotto gli ulivi dell’ostello. "Siamo stanchi ma felici", dicono i due tedeschi appena arrivati togliendosi i sandali per sistemare i cerotti e medicare la ferita di chi ha già macinato chilometri. "Si riparte domattina, sveglia alle 5. Solo così si combatte l’afa".

Completare la Lucca-Roma è l’obiettivo che ha portato al Sigerico Peter e Christian, da Monaco, 35 e 24 anni. Lanciano l’ennesimo brindisi. "A chi è sempre in cammino". Hanno sentito parlare della Francigena in un documentario su un canale svizzero, "siamo rimasti folgorati, siamo partiti – dicono – Siamo due musicisti, viaggiamo col bagaglio leggero e i nostri spartiti. Dove troviamo un pianoforte pubblico, suoniamo". Hanno percorso diversi altri pellegrinaggi, i due amici, "è una buona idea per riflettere, allenare l’orientamento, tenersi in forma".

Per Jean, partito da Lucca tre giorni fa, è la prima volta sulla Francigena, "un’idea di vacanza ideale anche se come me non si è spinti da chissà quale motivo religioso. Dio non è in cielo, ma nelle gambe. Magari in viaggio lo cerchi, non è detto che lo trovi". Alle 20 tutti in sala comune, c’è la cena del pellegrino. A tavola vengono serviti pasta con la pomarola, arista in forno, insalata, pane e acqua. Un pasto leggero prima del meritato riposo, che poi c’è da rimettersi in marcia. Le strade del gruppo di amici per caso si separano. Forse per sempre, o forse fino al prossimo incrocio. Che sia della Francigena, o della vita.