REDAZIONE EMPOLI

Pelli pregiate non in regola Scatta la maxi sanzione

I carabinieri hanno effettuato un controllo in azienda: multa da 10mila euro. Il titolare non aveva aggiornato il registro sulla tracciabilità della merce

Pelli pregiate non in regola Scatta la maxi sanzione

Il registro Cites non aggiornato da tempo costa ad un’azienda 10mila euro di sanzione. Ma di cosa si tratta? Sono centinaia le specie animali e vegetali il cui commercio è vietato e decine di migliaia quelle regolamentate dalla Cites e dalla relativa normativa internazionale, dell’Unione europea e nazionale. Sono così protette molte specie di pappagalli, scimmie, rettili, cactus, orchidee nonché oggetti in avorio, gusci di tartaruga, animali impagliati, pelli di felini e molti altri esemplari. La Cites è la convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, un accordo internazionale tra governi.

Il suo scopo è quello di garantire che nessuna specie di fauna o flora selvatiche divenga o sia soggetta ad uno sfruttamento insostenibile a causa del commercio internazionale. La Cites – si apprende – riconosce attualmente vari gradi di protezione a oltre 30mila specie di animali e piante, siano essi commerciati vivi, morti, parti (come l’avorio e la pelle) o prodotti derivati (come i medicinali ricavati da animali o piante)

E su questo fronte naturalmente, continuano i controlli dei militari del nucleo carabinieri Cites di Firenze, deputati al controllo sul commercio di specie protette e al contrasto del traffico di specie tutelate sull’intero territorio nazionale. Un’attività rilevante e capillare in Toscana e, in particolare, anche su questo territori dove dove è significativa e massiccia la lavorazione delle pelle, compresa quella delle cosiddette pelli pregiate. L’attenzione alla tenuta della corretta tracciabilità, quindi, è altissima.

I militari hanno eseguito un controllo in un’azienda che si trova nel Comune di Cerreto Guidi che tratta pellami di coccodrillo e caimano. L’attività ha interessato la tracciabilità di parti e prodotti ottenuti da esemplari di specie incluse nel regolamento in vigore come previsto dalla legge che disciplina le irregolarità relative all’applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione firmata a Washington il 3 marzo 1973. Durante il controllo – si apprende – è stato riscontrato, appunto, che la ditta non aveva aggiornato da tempo il registro Cites pur detenendo e commercializzando parti e prodotti di esemplari di specie incluse nell’elenco. Non avendo dunque registrato i movimenti di merce entro i termini previsti, i militari hanno elevato un sommario processo verbale per un importo (ammesso in misura ridotta ai sensi delle legge vigente) pari a 10mila euro a carico del legale rappresentante della ditta.