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"Piccole donne crescono?": commedia brillante al Teatro Boccaccio con Meacci, Morozzi e Riondino

Una rivisitazione del classico di Alcott, tra ironia e riflessione sulla femminilità, in scena al Teatro Boccaccio.

Chiara Riondino, Anna Meacci e Daniela Morozzi in scena giovedì prossimo al Teatro Boccaccio di Certaldo con “Piccole donne crescono?”

Chiara Riondino, Anna Meacci e Daniela Morozzi in scena giovedì prossimo al Teatro Boccaccio di Certaldo con “Piccole donne crescono?”

"Piccole donne crescono?" approda dopodomani alle 21 al Teatro Boccaccio per il secondo appuntamento della stagione 2024/2025. Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino, che ha composto anche testi e musica originali, portano in scena un testo brillante e commovente, a tratti parodistico e irriverente, tratto dal romanzo di Louise May Alcott, "Piccole donne", per la regia di Matteo Marsan. Le sorelle March rappresentano "un’incessante lotta anche interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo". Esattamente come succede ancora oggi.

A presentare lo spettacolo è Chiara Riondino. Cosa si dovrà aspettare il pubblico? "Si tratta di una commedia brillante, una rivisitazione di “Piccole donne“, romanzo di formazione scritto a fine Ottocento che ancora oggi è tra i libri più venduti al mondo, in cui noi tre entriamo ed usciamo dal tessuto narrativo del romanzo commentando alcuni stereotipi dell’universo femminile, improvvisando, chiosando e dispensando qualche pillola di saggezza. Giochiamo insomma con la trama".

Come nasce il titolo? "Abbiamo voluto far riflettere sul problema del crescere, che per la verità riguarda tutti e non solo le donne, ossia farlo ma senza rinchiudersi in ruoli precostituiti, ma non avendo pregiudizi e conservando il nostro diritto a sognare. In poche parole senza soffocare il bambino che è in ognuno di noi".

Da dove parte la collaborazione con Anna Meacci e Daniela Marozzi? "Abbiamo deciso di ‘sperimentarci’ a vicenda sul palco durante il periodo del Covid, quando abbiamo realizzato il nostro primo spettacolo insieme “Le ragazze di San Frediano“ e ne è uscito fuori un sodalizio che ci è molto piaciuto, non solo dal punto di vista artistico, ma anche fuori dal palcoscenico. È nato un bellissimo rapporto di scambio reciproco, sebbene di carattere siamo l’una diversa dall’altra, perché a legarci è la curiosità, la passione per la creazione di testi. E ci troviamo bene. Ne è testimonianza il fatto che abbiamo lavorato anche a progetti di ben altro tenore dalla commedia brillante, che comunque per noi ha sempre l’obiettivo di far riflettere su un determinato contenuto. Penso a “Il Corpo“, spettacolo che dà voce alle donne dei politici al tempo del delitto Matteotti. Un’esperienza che consiglio di fare perché confrontarsi senza competizione è importante in tutti gli ambiti, ma ancor di più in quello artistico dove spesso manca questo aspetto".

Progetti? "L’ultimo a cui abbiamo lavorato è “Per soli uomini. Bugiardino per maschi inconsapevoli“ per riflettere su disuguaglianze di genere e discriminazioni sui luoghi di lavoro".

Lo spettacolo a Certaldo, perché vederlo? "Prima di tutto per trascorrere una serata lietamente in nostra compagnia (sorride ndr.), poi perché ci auguriamo possa invogliare gli spettatori a riflettere su temi ancora molto attuali".