Premio Boccaccio. Uno sguardo sul mondo. Tra riflessioni e futuro: "Lettura come antidoto"

Dopo gli interventi di Simona Dei e del sindaco Campatelli le premiazioni a Pegah Moshir Pour, Corrado Augias, Giuseppe Montesano e Toni Servillo. Dalla repressione in Iran all’intelligenza artificiale: tanti temi affrontati.

Premio Boccaccio. Uno sguardo sul mondo. Tra riflessioni e futuro: "Lettura come antidoto"

In alto il gruppo dei premiati e sopra Giuseppe Montesano e Toni Servillo (. Germogli

di Francesca Cavini

CERTALDO

Pegah Moshir Pour, Corrado Augias, Giuseppe Montesano e Toni Servillo hanno parlato di tutto, dalla repressione in Iran alla fondamentale importanza della civiltà greca per il pensiero moderno dell’umanità, senza dimenticare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita e quale sia il confine che divide la cronaca dall’opinione. E il pubblico che affollava il cinema teatro Boccaccio li ha ascoltati con attenzione e curiosità. La padrona di casa, Simona Dei, ha dato la parola in apertura al sindaco certaldese, Giovanni Campatelli, ancora un po’ sorpreso di trovarsi sul palcoscenico in qualità di sindaco - "l’anno scorso ero in platea e non l’avrei mai detto" – e al presidente della regione Eugenio Giani, che ha ringraziato Simona Dei per la sua infaticabile opera di promotrice, insieme al suo staff, della cultura e dell’opera di Boccaccio. "L’anno prossimo - ha concluso Giani - ci saranno le celebrazioni per i 650 anni dalla morte di Giovanni Boccaccio. E la Toscana ci sarà". Poi il palco è stato tutto per i premiati, accolti dal presidente della giuria, Walter Veltroni, e da tutti i giurati presenti: Antonella Cilento, scrittrice, Marta Morazzoni, scrittrice e Roberto De Ponti, giornalista, con ospite speciale l’inviata Rai in guerra Stefania Battistini, già vincitrice lo scorso anno del premio Boccaccio. "Ringrazio tutti, sono molto emozionata e magari posso dare la scusa agli ormoni - ha detto la scrittrice iraniana salita sul palco a ricevere il premio incinta di nove mesi - Mi dispiace quello che è successo a Stefania Battistini e le sono profondamente vicina, perché la notizia accomuna quello che succede in Russia con quello che succede in Iran. Io ho avuto la possibilità di crescere in un Paese libero e ringrazio i miei genitori per questo".

A Veltroni che gli chiedeva se con l’avvento dell’intelligenza artificiale il giornalismo torni a essere la garanzia della realtà, Corrado Augias ha risposto: "Stiamo vivendo una rivoluzione globale di dimensioni senza precedenti. In questo contesto, l’intelligenza artificiale rappresenta una promessa e una grande minaccia. In questo mondo digitale in cui l’IA è un apice, ognuno di noi è un fruitore e un potenziale falsario di notizie. Come ci si difende? Con l’informazione, con la cultura, imparando a cercare di discernere. È difficile, richiede tempo e ci vuole una certa preparazione. Ci si difende cercando di capire come vanno le cose. E poi ci vuole una scuola che prepari a tutto questo. Ma è fatica".

L’importanza cruciale e il ruolo chiave della scuola nel creare persone capaci di orientarsi nel mondo con iniziativa ed etica è stata infine ribadita dallo scrittore Giuseppe Montesano. "Il messaggio del lavoro mio e di Toni Servillo sta nel titolo del lavoro che portiamo in teatro (“Tre modi per non morire”, ndr). La lettura è il vero antidoto ai pericoli rappresentati dall’intelligenza artificiale, ma nelle scuola non si pratica abbastanza". L’ultima battuta è stata di Toni Servillo, che ha garbatamente declinato ogni domanda: "Oggi non mi interessa più rispondere a chi mi chiede come entro in un personaggio. Oggi mi interessa sapere se e come il film che interpreto o il teatro che propongo risuonano negli spettatori".