di Simone Cioni
EMPOLI
Il bottino di punti con cui l’Empoli è arrivato a questa terza sosta per gli impegni della Nazionale va ben oltre ogni più rosea aspettativa. In queste prime dodici giornate la formazione di D’Aversa ha dato dimostrazione di grande solidità e spirito di sacrificio scendendo sempre in campo da squadra compatta e unita, che ha ben chiaro in mente quello che deve fare. Addirittura in casa azzurra ci si può anche rammaricare per quello che poteva essere e non è stato. Se le partite fossero finite al 45’, infatti, capitan Grassi e compagni avrebbero ben cinque punti in più, ossia 20, appena sei in meno della capolista Napoli.
Questo perché, se andiamo ad analizzare più nel dettaglio le partite disputate finora, l’Empoli è andato mediamente a due velocità: una tambureggiante nei primi tempi ed una più compassata dopo l’intervallo. A confermare la regola c’è l’eccezione dell’ultima sfida contro il Como, vinta con una rete in avvio di ripresa quando la squadra di D’Aversa ha saputo effettivamente cambiare ritmo rispetto ad un primo tempo più lento. Per il resto, grazie ad un approccio sempre impeccabile e ad una condizione atletica importante, gli azzurri hanno sempre espresso il meglio di se nei primi 45 minuti, unendo pressione asfissiante sugli avversari e capacità di ripartire a cento all’ora ad una costante e quasi impeccabile organizzazione difensiva. A testimonianza di questo trend ci sono anche i gol segnati nel primo tempo, sei sui nove totali, il 66 per cento. Una percentuale che si alza addirittura a quota 88 se consideriamo la prima ora di gioco, in cui Colombo e soci hanno segnato otto dei loro nove gol complessivi. Lo stesso lasso di tempo in cui, per esempio, l’Empoli è apparso in totale controllo nell’ultima sfida a Lecce. Specialmente nell’ultima mezz’ora di gioco, invece, la squadra di D’Aversa perde di intensità sia per un comprensibile calo fisico sia perché non sempre chi entra dalla panchina riesce a dare quel cambio di passo necessario per mantenere un determinato standard di rendimento. Oltre al fatto che in campo ci sono anche gli avversari ed è nella logica delle cose aspettarsi una reazione. Del resto finora sette delle dieci reti incassate da Vasquez sono arrivate proprio dal 61’ in poi (cinque dal 75’ in avanti).
È in questi momenti di difficoltà che l’Empoli ha comunque dimostrato di saper soffrire senza mai disunirsi ed uscire mentalmente dalla partita, ma è anche sotto questo aspetto che si dovrà continuare a lavorare per avere una tenuta sempre maggiore.