Una lunga vicenda giudiziaria che ha coinvolto più province. Con sei condanne a pene comprese tra i quindici e i nove mesi di reclusione, e tre assoluzioni piene, si è concluso davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Firenze, il processo nel quale sono stati rinviati a giudizio nove imprenditori per un presunto ‘cartello’ mirato – secondo l’ipotesi iniziale – a condizionare alcune gare d’appalto bandite nel 2018 per l’aggiudicazione della fornitura di divise e caschi protettivi per dipendenti della pubblica amministrazione in Toscana. La notizia è stata diffusa ieri dall’Ansa.
Completamente prosciolti, dai tre capi di imputazione loro contestati, i manager Marco Labellarte di Viterbo, amministratore della società Brumar di Roma; Mirko Martini, procuratore speciale della Kaama di Imola; Fabio Givogre, amministratore della Rochelle, con sede nel torinese. Per Labellarte, Martini e Givogre, l’assoluzione è stata pronunciata per due contestazioni con la formula "perché il fatto non sussiste", e, per quanto riguarda la terza contestazione loro addebitata, sono stati scagionati "per non aver commesso il fatto".
"Condannati a un anno e quattro mesi di reclusione e mille euro di multa – si legge nell’agenzia Ansa – con sospensione condizionale della pena, gli imprenditori Rolando, Riccardo e Mattia Gabellini, amministratori della Galleria dello Sport (ora Tech Divise) di Firenze. Condannati a nove mesi di reclusione e 400 euro di multa, anche loro con sospensione condizionale della pena, gli imprenditori Paolo e Alberto Gaggi, Confezioni Gim di Prato, e Marco Orsi, titolare dell’omonima Confezioni Orsi di Empoli.
Tutti gli imputati che hanno riportato condanna, ad eccezione di Orsi, sono stati condannati anche al risarcimento dei danni nei confronti del Comune di Massa che si è costituito parte civile. "Sarà un giudice civile a stabilire l’entità del risarcimento in favore dell’amministrazione cittadina danneggiatà – continua l’Ansa –. In passato, l’Autorità garante del mercato e della concorrenza, nel 2022, aveva già ‘prosciolto’ le tre società amministrate dai manager totalmente prosciolti dal verdetto emesso martedì dal Tribunale di Firenze - collegio della Terza sezione presieduto da Laura Bonelli - affermando che nessuna intesa "anticoncorrenziale" era stata realizzata da Kaama, La Rochelle e Brumar.
Nell’ambito di questa stessa inchiesta sul presunto ’cartello’, sono state già prosciolte una dipendente del Comune di Siena, e Gemma Bromo, indagata in qualità di comandante della polizia municipale di Castiglione della Pescaia. Una dipendente del Comune di Cecina, Benedetta Fornai, è stata assolta in abbreviato.