Progetto Hugo. L’atto finale a colpi di musica

Il concerto dei Hypnodanz conclude la kermesse organizzata dal Dopolavoro Ferroviario e Co&So.

Progetto Hugo. L’atto finale a colpi di musica

La band Hypnodanz, formazione eclettica di musicisti che si muovono tra world music, rock d’autore, musica balcanica, caraibica e pizziche

Mesi di incontri, concerti, laboratori, mostre e aperitivi. Giunge oggi al termine il progetto Hugo, promosso dal Dopolavoro Ferroviario di Empoli insieme a Co&So per cercare di rivitalizzare la zona della stazione. Il primo appuntamento è alle 17 con l’incontro "Il quartiere stazione: terinsieme allo SPI CGIL per aprire un confronto con i cittadini pensionati residenti nella zona e per costruire una proposta di iniziative e attività che rispondano ai bisogni molteplici degli abitanti del luogo. L’incontro si terrà presso la sala interna climatizzata del Dlf. Alle 19 poi apericena a cura del punto ristoro del Dlf e chiusura a suon di musica. Alle 21 apre il concerto dei Hypnodanz, formazione eclettica di musicisti che si muovono con professionalità e ironia tra world music, rock d’autore, musica balcanica, klezmer, caraibica e pizziche.

La band è composta da Stefano Bartalesi (voce e chitarra), Alessandra Porciani (voce e percussioni), Furio Fuochi (basso, contrabbasso e voce), Irina Bouzmakova (pianoforte e voce), Francesco Sgroi (sassofono e duduk armeno) e Filippo Colca (cajon e percussioni).

Alle 22.30, poi, toccherà a Diogenes in live session nel giardino segreto del Dlf. Il producer valdelsano imposterà un viaggio che dall’ hip-hop porta fino alla future garage passando per house music e sperimentazioni avanti, fondendo campionamenti polverosi e sintetizzatori acidi.

Infine, durante tutta la serata si potrà assistere alla costruzione in progress di una mostra fotografica dal titolo "Identità in transito: ritratti di comunità", a cura di Giovanna Ferrarrello e Guglielmo Meucci. Il Dopolavoro Ferroviario diventerà così spazio inedito in cui arte e quotidianità si incontrano, trasformando un luogo di passaggio in un’area di interazione e condivisione. Tutti saranno soggetti attivi della mostra e contribuiranno alla sua creazione attraverso la progressiva esposizione dei loro stessi ritratti, arricchendo gli spazi di nuovi significati. Una sorta di archivio visivo della comunità.