IRENE PUCCIONI
Cronaca

Empoli, boom di accessi al pronto soccorso. Ma oltre la metà sono ’impropri’

Nel 2022 sono stati 60mila gli utenti che si sono rivolti al servizio emergenza-urgenza del San Giuseppe. I codici ad alta priorità registrati sono stati poco più dell’undici per cento del totale

L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli

L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli

Empoli, 5 gennaio 2023 - Il primo anno post emergenza Covid ha ricordato che c’è un’altra emergenza che la nostra rete sanitaria, a tutti i livelli (nazionale, regionale e locale), deve fronteggiare, quella dell’iper afflusso ai pronto soccorso dove la carenza di personale nel sistema emergenza-urgenza costringe i pazienti a lunghe attese e i sanitari in servizio a enormi carichi di lavoro. Se da una parte al San Giuseppe di Empoli sono state messe in atto azioni compensative attraverso il supporto di tutti i professionisti dell’ospedale, dall’altra però si rilevano ancora troppi accessi ’impropri’, ovvero persone che si rivolgono al pronto soccorso in condizione di non urgenza o di minima rilevanza clinica. A dirlo sono i numeri. Nel corso del 2022 nel presidio empolese si sono registrati 60.069 accessi, per una media di 164,6 pazienti al giorno, quasi 7 utenti ogni ora. Rispetto a tutta le rete ospedaliera dell’Asl Toscana Centro, il pronto soccorso di viale Boccaccio risulta il secondo, dietro soltanto a quello del Santo Stefano di Prato (con i suoi 80.608 utenti) per numero di ingressi complessivi.

Andando a vedere nello specifico la tipologia degli accessi avuti negli scorsi dodici mesi si nota che non tutti avevano un’alta priorità. Molti infatti sono stati ’catalogati’ con bassa complessità. Il 28 per cento (16.995) di coloro che si sono rivolti al servizio di emergenza urgenza ha ricevuto come immediata valutazione al triage un codice di "urgenza minore", trovandosi in "condizione stabile senza rischio evolutivo".

Circa il 5 per cento (3.346), invece, è andato al pronto soccorso cittadino senza avere un’urgenza: la valutazione al triage è stata quella di "condizione stabile senza rischio evolutivo, non urgente o di minima rilevanza clinica". Oltre la metà degli accessi (32.841) del 2022 sono invece risultati casi con "urgenza differibile", ovvero pazienti con "condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale".

Le ’vere’ urgenze, quelle cosiddette indifferibili, con "rischio di compromissione delle funzioni vitali e condizione stabile con rischio evolutivo", sono state complessivamente 5.953, pari al 10 per cento del totale. Mentre le emergenze ad alta complessità, pazienti sui quali è stata riscontra al triage l’"assenza o il rapido deterioramento di una o più funzioni vitali" sono state 822: una media di poco più di due al giorno. Nel computo finale ci sono anche 108 accessi non ’valorizzati’. Infine, nel 2022 ci sono stati anche quattro accessi di persone arrivate al pronto soccorso già decedute.