Empoli, 17 febbraio 2025 - “I locali adibiti a spogliatoi del personale femminile versano in un grave stato di incuria”. È quanto denunciano le R.S.A. e R.L.S. Filcams CGIL operanti negli appalti del presidio ospedaliero San Giuseppe di Empoli. “Sono ormai moltissimi anni – si legge in una nota stampa - che le lavoratrici in appalto si cambiano in un container posto sul retro dell’ospedale San Giuseppe, che doveva essere una soluzione temporanea. Sono trascorsi circa 15 anni da quando le lavoratrici sono state spostate nei container, dove ci sono armadietti in comune tra 2/3 persone, tende di plastica alle docce bagni piccolissimi, e usufruiscono del container circa 90 donne del personale occupato in appalto. Nel corso degli anni i servizi dati in appalto sono aumentati, e di conseguenza la necessità di avere degli spogliatoi che siano a norma di legge e sicurezza. Per il personale maschile operante negli appalti la situazione è ancora più critica, non hanno un luogo appropriato, e si cambiano nei bagni o nei ripostigli. La lavanderia dove si dovrebbero igienizzare i panni per le pulizie dell’ospedale non è a norma, inefficace e pericolosa per le operatrici”.
Le richieste di risolvere la situazione non hanno portato a nessun risultato: “La R.L.S. di sito dell’ospedale di Empoli – si legge nella nota stampa - ha inviato mail all’amministrazione della U.S.L. sull’argomento, e, la R.S.U. più volte ha espresso preoccupazione per questa situazione, ma sembrano tutti sordi sui problemi gravi in cui versano i lavoratori e le lavoratrici in appalto. Un altro grave problema è la difficoltà dei parcheggi. I parcheggi interni all’ospedale sono gestiti dalla società Empoli Salute, abbiamo nel corso degli anni chiesto lo stesso trattamento economico di cui usufruiscono i lavoratori dipendenti Usl, e cioè il pagamento di un euro al giorno sull’effettivo utilizzo; da molti anni invece i lavoratori in appalto, part-time con stipendi effettivamente molto bassi hanno un abbonamento che a tutti gli effetti è una tassa bimestrale, ovvero 60 euro ogni 2 mesi anche se non utilizzano il parcheggio, vedi riposi, ferie o malattie”. “Abbiamo provato ad agire anche con l’amministrazione comunale – continua la nota stampa - per i parcheggi esterni all’ospedale, e dopo un incontro con il sindaco Mantellassi, telefonate al vice sindaco, la situazione non è cambiata, se non di illuminare parzialmente il sentiero che porta al parcheggio gratuito di Avane, come abbiamo spiegato più volte all’amministrazione comunale il grave disagio ad andare in quel parcheggio gratuito è che, come scritto sopra il 90% del personale femminile, e chi esce alle ore 22,00 ha 3 scelte… o parcheggiare fuori e prendere multe, o parcheggiare all’interno e tassarsi i già miseri stipendi di 30 euro al mese, oppure rischiare la propria incolumità passando nel sentiero non completamente illuminato, senza contare che le auto parcheggiate a Avane hanno subito più volte atti vandalici”. La nota stampa è a firma di R.S.A. Rekeep Costanza Pallotta, R.S.A. e RLS RekkepAntonella Lipari, R.S.A CoopLat Leonarda Fatone, R.S.A C.T.S. Fedora Vesuviano, R.S.A. e R.L.S. C. T. S. Myriam Gaggioli e per la Segreteria Filcams CGIL Donatella Galgani. “In mancanza di risposte celeri – sottolinea Galgani - questa O.S. aprirà uno stato di agitazione che, nei tempi e modi previsti dalla Legge 146 (servizi pubblici essenziali) potrà sfociare in uno sciopero”.
Maurizio Costanzo