Quattro ettari di verde rasi al suolo: "Compresi numerosi alberi secolari"

I residenti chiedono soluzioni per salvare il patrimonio ’green’ dell’area

Quattro ettari di verde rasi al suolo: "Compresi numerosi alberi secolari"

I residenti chiedono soluzioni per salvare il patrimonio ’green’ dell’area

"Fare di tutto per salvare un patrimonio verde insostituibile. Gli alberi non si toccano". Numeri alla mano, durante l’incontro al circolo di Fontanella ha preso la parola anche Simona Bertini del comitato empolese viale IV novembre che mette sul tavolo un’altra questione urgente: quella delle ripercussioni ambientali che l’opera del raddoppio ferroviario avrà sulle frazioni interessate. Al centro della discussione 32 platani e 23 tigli, "filari secolari su via dello Zuccherificio che saranno rasi al suolo. La superficie fogliare totale? Sfiora i quattro ettari". Un danno, (secondo i calcoli di I-Tree, un software utilizzato anche dal Cnr per la valutazione completa dei benefici degli alberi) quantificabile in 430mila euro.

A questa somma ammonterebbe la perdita di valore "economico ed ecosistemico" degli alberi che presumibilmente (non è dato ancora conoscere i dettagli del progetto) dovranno essere abbattuti. Il taglio è stato confermato dall’ingegner Fabrizio Rocca, project expert di Rete Ferroviaria Italiana. "Nel punto di innesto, su un solo lato del tracciato, è prevista la rimozione di alberi. Il progetto è stato oggetto di approvazione da parte di tutti gli organi coinvolti". Difficile quindi, ipotizzare una soluzione alternativa ’salva verde’. "I benefici apportati dagli alberi – hanno fatto presente dal comitato – riguardano soprattutto la purificazione dell’aria dalle polveri inquinanti. I nuovi progetti devono tener conto delle specificità del territorio e non stravolgere tutto in nome di un bene più grande. C’è bisogno di rispettare l’ambiente, perché poi la natura ci presenta il conto".

E qui, il riferimento alle inondazioni sempre più frequenti "causate dall’azione dell’uomo e dal consumo selvaggio del suolo". Tra punti interrogativi e perplessità, insomma, tiene banco anche la questione alberi per la quale "non è ancora troppo tardi – dichiara Bertini –. Bisogna cercare soluzioni di reale buon senso. Nessuno dice che il raddoppio ferroviario non sia necessario, ma che forse il progetto non andava calato dall’alto ma elaborato con chi conosce il territorio e aveva proposto alternative".

Y.C.