Empoli, 10 ottobre 2019 - Condanne a 15 e 6 anni: sono le richieste avanzate dal pm Giacomo Pestelli della procura di Firenze nei confronti di due sovrintendenti di polizia del commissariato di Empoli a processo nel capoluogo toscano con le accuse di lesioni gravissime, per uno degli imputati, e falso ideologico in atto pubblico per entrambi. I fatti al centro dell'inchiesta risalgono al 2013 quando i due poliziotti intervennero per arrestare in flagranza di reato cittadino romeno sorpreso a rubare in un cantiere edile. Nell'occasione, secondo l'accusa, un poliziotto avrebbe prima atterrato e poi preso a calci il fermato, tanto da causargli la rottura della milza. Poi, insieme al collega, lo stesso poliziotto avrebbe falsificato il verbale dell'intervento.
A segnalare l'episodio e far partire le indagini della procura, fu la dottoressa del pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe di Empoli che stilò il referto del ferito, che era stato accompagnato in ospedale dagli stessi poliziotti. Il cittadino romeno, a cui in seguito venne asportata la milza, alla dottoressa disse "mi ha battuto la polizia", facendo il gesto di battere un pugno sul palmo della mano. Nel verbale, invece, i poliziotti sostenevano che il ladro fosse caduto su del materiale edile acuminato mentre lo bloccavano. "Quando un criminale è nelle mani dello Stato, lo Stato deve sempre e comunque tutelarlo, qui invece c'è stata solo violenza gratuita", ha sostenuto il pm durante la requisitoria. Il processo è stato aggiornato al 27 novembre prossimo, quando discuteranno le difese degli imputati. Nessuno dei due poliziotti, tutt'ora operativi, è stato sottoposto a misure cautelari nel corso delle indagini.