L’assalto al caveau delle scarpe. Messi in fuga dal fumo anti intrusi. Telecamere sotto osservazione

Investigazioni in pieno svolgimento per inchiodare la banda che ha tentato il colpo grosso al Freeland. Un’azione da professionisti del crimine: i malviventi hanno isolato una zona di quattro chilometri quadrati

Sul posto i rilievi svolti dai carabinieri e dai reparti socializzati della scientifica dell’Arma (Gasperini/Foto Germogli)

Sul posto i rilievi svolti dai carabinieri e dai reparti socializzati della scientifica dell’Arma (Gasperini/Foto Germogli)

Fucecchio (Firenze), 13 ottobre 2024 – Le immagini delle telecamere con cui ricostruire modalità di azione e tragitti, i rilievi scientifici accuratissimi che hanno impegnato per ore il reparto specializzato dell’Arma, gli accertamenti sui mezzi e all’interno dell’azienda. Sono gli elementi investigativi al vaglio degli inquirenti e che hanno già consentito di affermare che il commando criminale che ha tentato il colpo grosso delle scarpe gioiello, verosimilmente, era composto almeno da 25 persone. Professionisti dei furti. Tant’è che per proteggere l’assalto – per gran parte fallito – il Freeland Calzature si è trovato isolato dal contesto circostante per circa 4 chilometri quadrati, mentre i ladri con mezzi da sfondamento – nella notte fra giovedì e venerdì – in via Giovanni da Verrazzano abbattevano i cancelli del capannone dedicato alla logistica e quello degli uffici e produzione.

Il più grande calzaturificio del Valdarno – oltre 300 dipendenti e la sinergia con la grande maison del lusso Hermes – è rimasto in balia dei ladri per alcuni minuti grazie a furgoni di traverso a barricare le strade e chiodi sull’asfalto per non farsi inseguire. Un solo obiettivo: mettere le mani su merce di valore ingente che in attesa di venire consegnata resta depositata in un sotterraneo blindato, il reale obiettivo del commando. Un caveau che i malviventi non sono riusciti a violare. Infatti dopo aver sfondato i cancelli e spaccato gli ingressi non hanno raggiunto la cassaforte della scarpe di lusso perché l’alert antifurto ha svegliato uno dei titolari, che ha potuto dare l’allarme ai carabinieri. I sistemi di sicurezza aziendali hanno causato notevoli difficoltà ai ladri, tra cui il fumo che viene sprigionato contro gli intrusi, disorientati e storditi.

La banda, ricostruiscono i carabinieri, è arrivata a Fucecchio, con 17 veicoli rubati in tre regioni. I mezzi sono stati posizionati con accuratezza logistica a sbarrare le strade intorno, tant’è che anche le numerose pattuglie mandate sul posto sono state inizialmente ostacolate. I ladri erano numerosi sia per i tanti veicoli portati sull’obiettivo, sia per sveltire le operazioni di facchinaggio necessarie al momento di rubare merce per milioni di euro. Ora al vaglio degli investigatori c’è la videosorveglianza dell’area di Fucecchio, ogni particolare è utile per stringere il cerchio. L’accaduto ha destato preoccupazione in tutto il Comprensorio. Sui fatti interviene Marco Cordone, segretario della Lega: “Quando accaduto – dice – ha creato notevole spavento e disagio, e in ogni caso un forte allarme sociale. Auspicando che col lavoro encomiabile delle nostre forze dell’ordine e ci metto anche la nostra polizia municipale, tali delinquenti vengano catturati quanto prima, poi dovrà essere applicata rigorosamente dall’ordine giudiziario la certezza e l’effettività della pena senza sconti: i criminali devono stare in galera”.

Carlo Baroni