Montelupo Fiorentino, 7 gennaio 2025 – “Non si può più tollerare la violenza”. Lo dice Mariano Tombelli, titolare dell’omonima gioielleria di Montelupo Fiorentino teatro di un assalto dei banditi. La rapina e il terrore: l’uomo non era nel negozio, c’era la moglie. Che è stata immobilizzata mentre i rapinatori portavano via i preziosi.
«Ho trovato mia moglie devastata, spaventata - racconta il titolare dell’attività - Ci hanno portato via tutto. Fisicamente nessuno si è fatto male, ma le conseguenze ci resteranno addosso per tutta la vita». Sono attimi concitati, c’è lo choc, la paura, ci sono i residenti della zona, i vicini di casa e i parenti in strada che increduli per l’accaduto cercano di rendersi utili, di essere di supporto. Abbracci e disperazione, parole di incoraggiamento e solidarietà. Tutto questo però non basta. E’ infuriato, Tombelli.
«Hanno usato la violenza - si sfoga l'uomo mentre i carabinieri si trovano all’interno del suo negozio per i rilievi del caso - Non si possono più tollerare questi episodi. Non ci sono giustificazioni. E’ il secondo caso in pochi giorni, la seconda volta che subiamo un furto. Alla terza, non ci si rialza».
«Non è bastato neppure tenere alta l’attenzione per un episodio analogo accaduto in un’altra gioielleria solo quattro giorni fa, che ci risiamo - sbotta Tombelli, denunciando i ritardi nell’intervento delle forze dell’ordine - Qualcosa non ha funzionato, è evidente. Abbiamo aspettato più di 40 minuti prima che si presentasse qualcuno sul posto ad aiutarci».