Rapinata con lo spray urticante. Preso l’aggressore dell’anziana

Insieme al complice aveva ingannato l’88enne: si erano finti tecnici Enel incaricati di un controllo

Rapinata con lo spray urticante. Preso l’aggressore dell’anziana

Rapinata con lo spray urticante. Preso l’aggressore dell’anziana

La rapina fu violenta. I malviventi utilizzarono anche dello spray urticante per farsi indicare la cassaforte che aprirono con una fiamma ossidrica. La vittima fu una 88enne. La sua cassaforte fu ripulita di tutto quello che c’era dentro, soprattutto monili in ora. La donna aveva aperto la porta perché i due soggetti la ingannarono come falsi addetto di Enel. Succedeva alla fine di febbraio dello scorso anno, al culmine di un periodo – peraltro – nel quale c’erano giù stati vari episodi nella zona ai danni delle persone anziani, quelle più deboli, indifese e spesso più semplici da ingannare. Ora uno dei due rapinatori dell’88enne è in cella, incastrato dagli approfondimenti del Ris che – analizzando materiale pertanto dai carabinieri in casa della donna dopo i fatti – che lo collocano sul luogo dell’evento criminoso.

Sull’altro sono in corso indagini. Sulla vicenda, infatti, iniziò una lunga indagine arrivata ad un svolta importante. i carabinieri della compagnia di Sarzana, unitamente a quelli della stazione di Castelfiorentino, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Firenze nei confronti di un 44enne di origini lombarde ma residente da tempo nello spezzino, per rapina aggravata in abitazione. Il 28 febbraio dello scorso anno, appunto, a metà mattina, a Castelfiorentino, due uomini avevano rapinato nella sua abitazione della vedova: i malviventi erano riusciti a carpire la fiducia dell’anziana fingendosi tecnici Enel incaricati di un controllo e, una volta entrati, avevano prima spruzzato sugli occhi della donna uno spray urticante e poi, mentre uno dei due le teneva una mano sulla bocca per evitare che urlasse, l’altro aveva aperto la cassaforte con una fiamma ossidrica. La forte pressione della mano del malfattore sulla bocca della donna – da quanto è stato ricostruito – era stata così forte che la vittima aveva subito la rottura della propria protesi dentaria. I due rapinatori erano poi fuggiti a piedi con svariati monili in oro.

Appena ripesasi dallo shock l’anziana aveva avvisato i carabinieri che erano intervenuti con i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Empoli. Questi ultimi, avendo eseguito un attento sopralluogo alla ricerca di tracce utili, hanno repertato del materiale biologico e l’hanno inviato ai laboratori del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma per le analisi, costantemente in sinergia con la Procura della Repubblica di Firenze che ha coordinato l’attività.

La medesima Procura, condivise le risultanze investigative che hanno consentito di risalire al 44enne di origine lombarda, ha richiesto e ottenuto l’emissione del provvedimento restrittivo. L’uomo, censurato, è stato poi rintracciato dai militari della Compagnia di Sarzana, nel cui territorio dimora da tempo e, arrestato, è stato tradotto presso la casa circondariale di La Spezia. L’essere arrivati all’esecuzione delle misura cautelare è un passo fondamentale per gli inquirenti, per fare piena luce sui fatti e per arrivare a stringere le manette anche ai polsi del secondo malvivente. Infatti sono in corso – si apprende – ulteriori accertamenti e ricerca di riscontri per risalire anche all’identità del complice.