Empoli, 4 gennaio 2018 - «UNO dei segreti sta nel vivere il presente». Con calma e dando la giusta importanza a ogni tessera del puzzle che rappresenta la vita di ognuno. Un puzzle nel quale si incastra pure il mondo della scuola, pronto a riprendere a pieno regime tra un paio di giorni. Lo spiega Lara Pelagotti, psicologa empolese impegnata anche nelle file del team ‘Psicologi per i popoli’.
ll ritorno sui banchi dopo le vacanze è uno stress per gli studenti?
«Il punto è come ci si approccia a un evento che di per sé rientra nella normalità».
Cioè?
«Tutto dipende dall’attenzione che si dà alla cosa. Troppa attenzione significa troppa specialità e, di conseguenza, il ritorno a scuola diventa motivo di ansia. Si rischia di percepirlo come la fine di qualcosa, quando invece è elemento tra gli elementi. La ripresa è la tappa di un ciclo che, oltre alle lezioni, contempla esperienze, amicizie, obiettivi e pure nuove vacanze».
Suggerimenti per stemperare l’emotività?
«E’ importante vivere l’oggi. Siamo ancora in vacanza e allora pensiamo alla vacanza, lunedì ci misureremo con la campanella. E magari proviamo a porre l’accento anche su ciò che ci piace della routine ordinaria. E’ importante mantenere anche in vacanza alcuni punti fermi. L’ora della nanna per i più piccoli oppure fare i compiti in maniera quotidiana per i più grandi».
Difendere, dunque, la quotidianità…
«Sì, perché permette di contenere il distacco rispetto alla giornata tipo e anche di tenere fede alle responsabilità abituali».
A proposito di compiti per le vacanze. Il ministro Bussetti ha invitato i prof a limitarli o a non darne. E’ una scelta rischiosa?
«Il problema è che si rischia di far passare la scuola come un mostro di cui liberarsi. E questo è un errore, perché la scuola è come lo sport, gli amici, le feste, gli hobby».
E se il rientro a scuola coincide con interrogazioni?
«E’ importante dare il giusto peso, magari riflettendo in prospettiva temporale: ci renderemo conto che una valutazione non segnerà la nostra vita. Il più delle volte, l’ansia di fronte a una prova scolastica aumenta perché dimentichiamo che è soltanto un pezzo di un percorso».
Samanta Panelli