REDAZIONE EMPOLI

Rifiuti gestiti illecitamente Scatta l’indagine di Arpat

Analizzati materiali non pericolosi provenienti da attività di demolizione . La ditta non avrebbe rispettato le regolari procedure per il loro trattamento

EMPOLI

Avrebbero gestito in maniera non conforme alle regole rifiuti speciali provenienti da attività di demolizione, riciclandoli senza aver compiuto correttamente il percorso di recupero. E’ quanto emerge da un’indagine effettuata dal dipartimento Arpat del circondario Empolese Valdelsa, che tra i mesi di giugno e luglio scorsi ha effettuato accertamenti presso l’impianto di gestione rifiuti speciali non pericolosi di Montelupo Fiorentino, in collaborazione con i Carabinieri Forestali di Empoli.

I sopralluoghi si sono svolti sia presso il sito di via Maremmana a Montelupo, dove l’azienda sotto indagine effettua le operazioni di recupero di rifiuti da demolizione, sia presso due terreni agricoli a Empoli, in via Piano della Tinaia e a Ponte a Elsa, dove sono stati rinvenuti cumuli di materiale provenienti dalla ditta stessa. Durante il sopralluogo in via Maremmana, dove i rifiuti vengono trattati per ottenere aggregati riciclati, è stata accertata la non completa conformità dell’attività.

È stato infatti verificato che le operazioni di trattamento del rifiuto classificato come Cer 170904 (rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione) sono state svolte senza aver rispettato i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto, e quindi senza aver concluso il percorso di recupero: la ditta ha tuttavia gestito e commercializzato il materiale ottenuto come ’pulito’, mentre lo stesso rimane giuridicamente un rifiuto fino alla certificazione di prodotto. Il registro di carico e scarico dell’impianto di trattamento risultava tra l’altro compilato in maniera incompleta e la dichiarazione Mud presentava alcune inesattezze.È stata inoltre osservata una considerevole presenza di polvere diffusa, dovuta al transito dei mezzi all’interno dell’impianto. L’attivazione di sistemi di bagnatura dei cumuli e dei percorsi di transito dei mezzi, prevista dall’atto autorizzativo, non risultava messa in atto.

Nel terreno di via Piano della Tinaia, utilizzato dalla ditta come deposito, e quello in località Ponte a Elsa, è stata inoltre accertata una gestione non autorizzata di "terre e rocce da scavo". In entrambi i siti sono stati rinvenuti cumuli di materiale proveniente dai lavori di scavo che la ditta effettua, non sottoposto ad alcun trattamento.

In via Piano della Tinaia è stata anche accertata una combustione illecita di rifiuti (componenti di materiali ferrosi, parti di forassiti, una tanica in plastica, una serratura, materiale isolanti tipo lana di roccia, parti di legno vergine e verniciato). L’esito di tutti gli accertamenti è stato riferito agli enti competenti ed è stata proposta l’adozione di provvedimenti per la regolarizzazione dell’attività.