
Laura Rimi ha giocato un ruolo fondamentale per il ribaltone di Schlein sul territorio
Empolese Valdelsa, 15 maggio 2023 – Novità nella segreteria regionale del Pd che lavorerà con il segretario Emiliano Fossi eletto insieme con Elly Schlein, un organismo che è già cosa fatta, come detto dallo stesso dirigente dem in una recente dichiarazione. Per l’annuncio ufficiale è questione di giorni, o forse di ore, dopo le elezioni amministrative. Secondo indiscrezioni che filtrano da fonti ben informate all’interno del Pd dell’Empolese Valdelsa, i dem di casa nostra dovrebbero confermare una presenza, in rosa, dopo quella del sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti. Ma l’arrivo nella stanza dei bottoni del partito regionale di una dirigente donna proveniente dalla nostra zona non sarebbe solo un omaggio all’elezione di Schlein sulla poltrona più alta del Nazareno, quanto un riconoscimento del ruolo giocato sul palcoscenico della politica locale e su quello toscano da Laura Rimi. Perché è suo il nome che viene fatto per un ruolo importante nella vita di un partito che, con l’arrivo della nuova segretaria nazionale, ha visto aumentare i consensi, compresi quelli essenziali (gli iscritti, aumentati) per una formazione politica che fa del legame col territorio una scelta irrinunciabile per rimarcare l’incisività dell’azione politica.
Tra i 20.000 tesserati in più arrivati sotto le bandiere del Pd a livello nazionale (secondo gli ultimi dati disponibili), c’è anche una presenza di nuovi iscritti, e di ritorni all’impegno di chi aveva abbandonato il Pd, che provengono dalla nostra zona. Negli undici comuni, tra l’altro, è già la seconda volta, dopo l’incoronazione di Zingaretti, che la minoranza a livello locale diventa maggioranza con i consensi in arrivo dalle primarie, il rito fondante del Pd.
Laura Rimi, castellana, è un’insegnante della scuola Di Vittorio. Ha due figlie: una di 20 e una di 17 anni. E’ impegnata in politica da molti anni, naturalmente anche sulle questioni femminili. Rimi porta con sé una dote importante, perché, certo insieme ad altri esponenti del partito e con l’aiuto determinante degli elettori dei ‘gazebo’, è stata la dirigente che ha profuso un notevole impegno nella non facile battaglia per rovesciare le sorti di una sfida, quella delle primarie, che a livello locale sembrava destinata a essere contraddistinta dalla testimonianza minoritaria, con il gruppo dirigente di zona in larga misura su posizioni diverse, quelle che nell’ultima tornata si erano riconosciute nella candidatura del governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. E invece, sia con l’elezione di Zingaretti che con quella di Schlein, Rimi ha centrato l’obiettivo. Con una differenza abissale tra i due risultati: nel primo caso non era in gioco la segreteria regionale del partito, mentre invece il 26 febbraio scorso c’era da esprimersi anche sul nome del dirigente di più alto grado a livello toscano. E la vittoria di Schlein ha portato con sé anche quella di Fossi.
Ciò ha significato un cambio di passo per l’individuazione anche dei dirigenti del Pd toscano, e quindi con il diritto-dovere di dar corpo a scelte diverse da quelle assunte finora. Per capirsi, la segreteria regionale è l’organismo che dice l’ultima parola sulle candidature di livello nazionale e oltre. La partita dei nuovi europarlamentari (da eleggere nel 2024) sarà decisa proprio dalla segreteria regionale, così come il quadro delle alleanze (le eccezioni sono sempre possibili in base alle realtà locali) da mettere in gioco per le amministrative, che si terranno anch’esse l’anno prossimo. Per aspetti concreti, quelli delle grandi scelte per la Toscana, sarà il livello regionale a indicare, ad esempio, cosa fare per la multiutility dei servizi pubblici.