
"Un esempio di umanità che oggi risveglierebbe le coscienze". La sua esistenza da partigiana a sindaca di Cerreto Guidi, a scrittrice. ricostruita grazie ai documenti conservati dalle figlie e dalle nipoti.
Il nome di battaglia è controverso ma non la qualifica: partigiana combattente. Nada Parri è stata un esempio di coraggio, rettitudine e altruismo, prima e dopo essersi unita alla 135° Brigata Garibaldi ‘Betti’ dove è rimasta dall’ ottobre del ’44 al 25 aprile del ’45. E’ stata più di un’antifascista che ha fatto la Resistenza. Più di una donna impegnata a fianco degli ultimi. Empolese, figlia di un maestro vetraio fiascaio, diventata poi sindaca (con lei nel ’75 il Comune di Cerreto Guidi si tinse di rosa per la prima volta), Nada è stata protagonista di una grande storia d’amore, vera e crudele come solo quelle della guerra sanno essere. La si potrà ritrovare nel libro "La ribelle, vita straordinaria di Nada Parri", che sarà presentato domani a Cerreto Guidi e il 28 febbraio a Empoli. Ma Nada è stata anche e soprattutto madre di Elisabetta e Ambretta, nonna di cinque nipoti. Tra loro Ambra Catarsi, che un pizzico di quella ribellione l’ha orgogliosamente ereditata. "Se ci somigliamo? Mi chiamava il suo cucciolo di razza. C’è molto di lei, in me". Tanti gli insegnamenti ricevuti, così come i ricordi insieme. "Nada era la nonna che ci riuniva tutti a tavola nelle domeniche d’estate, a casa a Cerreto. La vedo ancora sulla soglia della cucina con il grembiule stropicciato e la pentola di pasta al sugo tra le mani. Mi sembra di sentirla, la sua voce che richiama le galline in cortile". Schiva e riservata, non parlava mai del suo passato e dell’amore per il tedesco Hermann Wilkens, da cui è nata Elisabetta, madre di Ambra. Il sottufficiale della Wehrmacht che odiava Hitler si unì al suo amore nella lotta partigiana. Insieme i due innamorati hanno rischiato la vita. Insieme hanno partecipato alla liberazione di Parma, ma il futuro non è stato dalla loro parte. Non c’è stato il lieto fine a questo amore. "Nel ’47 nonno Hermann viene rimpatriato in Germania. Dopo quell’ultimo abbraccio, i due si sono scritti per 20 anni. L’ultima lettera è del 1966. Ognuno poi è andato avanti". Lei riaccompagnandosi e andando a vivere a Cerreto, lui facendo lo stesso ma in Germania. Il libro nasce dalla curiosità dell’autore, Giorgio Van Straten, per la figura di questa donna coraggio e dalle 350 lettere che le figlie gli hanno donato. Van Straten ha bussato alla porta di Elisabetta il 16 giugno del 2023, era il suo compleanno. "E’ stato un regalo immenso che ha fatto alla nostra famiglia, alla collettività tutta. Dopo un anno di lavoro, la lettura della prima bozza è stata un’emozione travolgente. Mi ha colpito la tenerezza che l’autore ha saputo riservare alla nonna, una descrizione leggiadra e amorevole. Ha saputo scoprirla, riscoprila e restituirla ai lettori in modo delicato. Da scrittrice (nel ’48 Parri ha vinto il premio Pozzale con "Amarezza", ndr.), nonna lo avrebbe apprezzato, ma sempre con umiltà". Non amava elogiarsi, Nada. Rimaneva sempre mille passi indietro. Anche quando le fu proposto di andare in Parlamento. "Invito declinato, non si riteneva all’altezza". Eppure oggi è la protagonista di un libro che parla di lei, candidato addirittura al Premio Strega. "Un libro che andrebbe letto nelle scuole. C’è una donna che non ha mai tradito i propri ideali. Un esempio di umanità che oggi risveglierebbe le coscienze".