GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Maxi-rissa in piazza a Castelfiorentino con feriti e fuggi fuggi. "Così è davvero troppo"

Il consigliere Angelo Fiore testimone del disordine in centro di lunedì sera. Sono volate bottiglie e sono stati vandalizzati alcuni arredi urbani. La denuncia: "La mia manager minacciata da un gruppo di uomini"

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Il consigliere Fiore mostra i vasi rotti e le tracce di sangue dopo la rissa scoppiata a Castelfiorentino (Gasperini/FotoGermogli)

Castelfiorentino (Firenze), 7 agosto 2024 – Prima una rissa scoppiata per futili motivi fra cittadini albanesi e magrebini, sedata solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Poi, a distanza di un paio d’ore, una nuova aggressione da parte di un cittadino albanese già protagonista del primo episodio, che avrebbe rifilato una bottigliata a un commerciante pakistano. Nel mezzo, le minacce subìte da una manager e l’atto di autolesionismo compiuto da un cittadino magrebino, davanti ai presenti attoniti. Una serata da "far west" quella dello scorso lunedì, con Piazza Gramsci che si sarebbe trasformata in una sorta di ring. E a pochi giorni di distanza dall’allontanamento del ventisettenne resosi protagonista nell’ultimo mese di una serie di episodi di vandalismo ed aggressioni (con il sindaco Francesca Giannì che ne aveva annunciato il trasferimento in un Cpr) è nuovamente la "questione sicurezza" a tenere banco.

Stando a quanto ricostruito, tutto sarebbe iniziato in piazza intorno alle 22: sarebbe scoppiata una discussione molto accesa fra cittadini dell’Est Europa e cittadini nordafricani. Circa una dozzina di persone, che avrebbero dato vita ad una scazzottata interrotta solo dall’arrivo delle forze dell’ordine. A quel punto, in un impeto di rabbia, una delle persone coinvolte nel confronto si sarebbe volutamente ferita con una bottiglia di vetro, lasciando tracce di sangue. In questo frangente, nei pressi del bar del teatro, sarebbe stata minacciata di morte anche la manager di Angelo Fiore, tenore nonché consigliere comunale del centrodestra. "Mi ha riferito di essere stata accerchiata dal gruppo di nordafricani e di aver ricevuto minacce – ha confermato il diretto interessato – era logicamente scossa, ha esternato l’intenzione di lasciare Castelfiorentino per tornare a Milano".

Fiore ha poi fatto sapere di aver assistito a un’altra aggressione, avvenuta a un paio d’ore di distanza dalla prima: intorno all’una di ieri, un uomo originario dell’Albania già noto alle forze dell’ordine e coinvolto nei precedenti fatti, avrebbe rifilato una bottigliata in testa ad un esercente pakistano intento ad abbassare la saracinesca del proprio negozio. L’aggressore si sarebbe poi allontanato urlando, vandalizzando alcuni degli arredi di Piazza Gramsci. "Sono rimasto ad assistere l’aggredito sino alle 2, attendendo l’arrivo dei carabinieri da Vinci e dei soccorsi – ha aggiunto – non sono mancati ulteriori momenti di tensione: alcuni membri della comunità pakistana, dopo l’aggressione al loro connazionale, avrebbero voluto attaccare a loro volta il suo aggressore. Sono riuscito a convincerli a desistere e mi sono offerto di accompagnarli a sporgere denuncia. Così però non si può andare avanti".

Lo scorso giugno, il sindaco Giannì aveva annunciato di aver approvato in giunta lo stanziamento per finanziare la sorveglianza privata, oltre ad aver avviato una serie di incontri con le forze dell’ordine "per avviare un percorso di dialogo e programmazione congiunta delle azioni sul territorio". Sull’argomento è intervenuta anche la capogruppo della Lega, Susi Giglioli, chiedendo all’amministrazione di rivedere la propria posizione sul protocollo "Strade Sicure" (ossia richiedendo il presidio dell’esercito a Castello). "La nostra caserma può essere elevata a tenenza con l’aumento immediato dell’organico che consentirebbe una copertura h24 – ha concluso - il sindaco è responsabile della sicurezza di Castelfiorentino. Valuteremo la richiesta di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza".

Giovanni Fiorentino