REDAZIONE EMPOLI

Rissa al funerale del diciassettenne ucciso, i genitori: “La società ha fallito ancora”

L’ultimo saluto a Maati Moubakir, 17 anni, massacrato dal branco all’alba di domenica 29 dicembre. A Certaldo, dove il ragazzo risiedeva, tantissima gente ha voluto rendere omaggio al ragazzo. Ma c’è stato un episodio molto grave, che ha creato tensioni

Certaldo, 15 gennaio 2025 – Un momento di dolore, di lutto per un’intera comunità. Ma il funerale del diciassettenne Maati Mobubakir, ucciso all’alba di domenica 29 dicembre in un’assurda rissa a Campi Bisenzio, ha significato anche momenti di grande tensione.

Per una rissa accaduta durante il corteo funebre. Un momento molto intenso, con tantissimi giovani che insieme in marcia, diretti verso la chiesa dei funerali, con in testa il feretro, hanno detto no alla violenza.

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I genitori di Maati, il 17enne ucciso dal branco all'alba del 29 dicembre. Al funerale del ragazzo c'è stata una rissa

Ma appunto anche un momento di caos, quando nel corteo è scoppiata una rissa. Un giovane avrebbe, secondo le testimonianze, estratto un coltellino per aggredire un rivale coetaneo. È scoppiato il parapiglia, con decine di giovani coinvolti e i carabinieri che hanno sedato la rissa. 

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Un momento del corteo per Maati Moubakir. E' durante questa fase del funerale che è avvenuta la rissa (Fotocronache Germogli=

Sconcerto tra i tanti certaldesi che hanno partecipato ai funerali e che certo non si aspettavano di trovarsi in mezzo a un tafferuglio. Alla fine la professionalità degli uomini dell’Arma ha riportato tutti alla ragione. Resta la rabbia. Sembra che vecchie ruggini abbiano alimentato questa rissa. “Questi ragazzi non hanno imparato ancora nulla, assurdo che vengano fuori certi episodi – dice il padre di Maati – Fortunatamente la rissa non è degenerata. Chiedo rispetto”.

“Oggi è il giorno per ricordare Maati – dice la madre – Non mi interessa di parlare di questo accaduto. Tanti ragazzi covano solo rabbia, qui ha fallito la società”. I genitori ringraziano i tanti che hanno partecipato al funerale: “Maati era un ragazzo buono – prosegue la madre – conosciuto da tanta gente. Oggi è un giorno per Maati, che era il fratello di tutti”. I genitori spiegano di essere loro stessi “un simbolo di integrazione. La madre è cristiana, il padre è musulmano. Maati ha avuto entrambi i riti funebri”.