La promessa era stata fatta a maggio; il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani aveva attraversato le porzioni di territorio investite dal cantiere per il raddoppio e l’elettrificazione sulla tratta ferroviaria Empoli-Granaiolo. "Se Ferrovie non sarà in grado di sostenere economicamente gli investimenti per gli interventi di modifica richiesti dai cittadini, se ne farà carico la Regione". Una promessa che ieri è tornata a illuminare le speranze dei residenti interessati dagli espropri ormai partiti in vista del cantiere per il potenziamento della Empoli-Siena. Dieci chilometri di lavori su strada ferrata e infiniti disagi per un’opera che non vedrà la fine prima del 2028. Sei mesi dopo, la resa dei conti. Il presidente è tornato in via Senese Romana al Circolo per fare il punto sull’avanzamento dei lavori con i tecnici comunali e di Rfi. Il picchettaggio è stato stoppato. Ma nel frattempo, l’assemblea pubblica organizzata per chiarire i dubbi è sembrata una fumata nera. Le variazioni annunciate minimizzano l’impatto dei lavori. Si, ma come? Se lo sono chiesto i tanti cittadini che ieri hanno affollato la sala.
Tante le questioni che il progetto va a toccare. "Sarà fatta un’analisi minuziosa su ogni singola situazione. Il progetto è maturato nell’interesse generale della Toscana - ha detto Giani- Pensare di sospenderlo è impossibile. Bisogna concentrarsi sul farlo bene. Lo sviluppo dell’esecutivo dovrà tener conto di ogni casa, punto per punto. La Regione realizzerà le opere che negli accordi di programma non sono previste ma che sono di gradimento per la popolazione. Interventi preventivi contro il rischio idraulico in primis. Siamo già d’accordo col Comune di Empoli. Sarà prevista una variazione di bilancio per finanziare il progetto". Servono opere di messa in sicurezza idraulica (per 3 milioni) con la realizzazione delle casse di espansione per la quale è stato chiesto "aiuto finanziario" alla Regione. Un intervento collegato al raddoppio, necessario e richiesto a più riprese dai residenti. Del recupero scarichi fognari diretti a Fontanella, Granaiolo e Sant’Andrea ha parlato invece il presidente di Acque Spa Simone Millozzi. "Stiamo lavorando a un’opera per evitare che gli scarichi diretti reflui arrivino direttamente sull’Elsa. L’intervento servirà a eliminare gli scarichi diretti e intercettarli prima, collettandoli verso la depurazione a Cambiano. Saranno realizzati (per 2 milioni di euro) circa 4400 metri di condotte e tre stazioni di sollevamento. L’abitato lo richiedeva da tempo. I lavori inizieranno nel 2025 e termineranno nel 2026. Una sfida progettuale importante, che ha a che fare col raddoppio e con la 429". E che per questo potrebbe avere delle interferenze.
Accolta la richiesta per un marciapiede di collegamento tra l’abitato e la stazione di Granaiolo. "Gli spazi ci sono - ha spiegato Fabrizio Rocca di Rfi - C’è possibilità di prevedere l’illuminazione, più complesso invece il tema legato alla videosorveglianza". Non sono previsti al momento alla stazione di Granaiolo interventi di adeguamento. "Rfi è impegnata nel potenziamento delle proprie stazioni - conferma Rocca - ma nel piano generale in questo momento non ci sono le risorse economiche per Granaiolo".
Scartata l’ipotesi di un sovrappasso carrabile: "l’impatto ambientale e di consumo del territorio sarebbe rilevante - ha spiegato l’ingegnere Rfi - Niente cavalcavia ma saranno previste nuove viabilità di ricucitura". Si sono chiesti chiarimenti sulla viabilità in via dello Zuccherificio. "Come è stata progettata la nuova strada?". L’argomento fa discutere. "Una strada che butta giù i nostri garage - ha fatto presente una espropriata - Ce n’era davvero bisogno?". Dubbi anche sul sottopasso di Brusciana, "quali caratteristiche avrà? - chiede un’altra cittadina - Sarà ciclopedonale ma anche a misura di disabile? Ed uno studio valido sulla regimazione delle acque è previsto?". Infine il sindaco Alessio Mantellassi ha anticipato un secondo incontro il 5 dicembre."Torneremo per raccogliere segnalazioni aggiuntive".