BRUNO BERTI
Cronaca

Da Sammontana alla Confindustria. Lorenzo Bagnoli entra nel vertice nazionale

Avrà l’incarico di vicepresidente per l’internazionalizzazione. Dall’Europa a Trump, i nodi da affrontare

Lorenzo Bagnoli: per lui un importante incarico in seno a Confindustria

Lorenzo Bagnoli: per lui un importante incarico in seno a Confindustria

Empoli (Firenze), 13 dicembre 2024 – Ai vertici di Confindustria giovani nazionale è arrivato Lorenzo Bagnoli, con l’incarico di vicepresidente per l’internazionalizzazione. È chiaro che per il manager di Sammontana, un nome che a Empoli, ma anche in buona parte d’Italia, significa il livello migliore del gelato industriale. L’azienda di famiglia è infatti, una delle ammiraglie della graduatoria nazionale di settore, in competizione con giganti del settore alimentare come Nestlé. Il dirigente, come vicepresidente di Sammontana Spa, si occupa della strategia e dell’agenda istituzionale, con responsabilità anche sulla pianificazione e sviluppo delle attività sociali dell’impresa.

Dopo la laurea alla Bocconi, Lorenzo Bagnoli ha lavorato in alcune grandi aziende del settore alimentare per farsi le ossa, un modo comune per completare la formazione di coloro che devono assumere ruoli di rilievo all’interno delle aziende di famiglia. Ha anche un master, ottenuto alla Business School francese Escp. Ha poi fatto esperienze in Africa su progetti umanitari di sviluppo nel settore dell’agricoltura e dell’educazione, guardando alla sintesi tra mondo imprenditoriale e terzo settore.

Quale sarà il primo contatto di rilievo con il ‘palco’ internazionale?

“Un impegno importante. A settembre si terrà l’evento annuale del G20 dei giovani imprenditori (G 20 Entrepreneurs Alliance che si terrà in Sudafrica. Da quella discussione verrà fuori un documento da sottoporre al G 20 dei grandi per così dire, ndr) sull’imprenditoria giovanile”.

Ma cosa significa imprenditoria giovanile?

“Parlare di imprenditoria giovanile e di internazionalizzazione significa – chiarisce Bagnoli – un dialogo da coordinare con tutti, Cina compresa, sull’economia, certo, ma anche su ambiente e sociale. Come diceva il presidente Usa Obama, che ho incontrato al termine del suo secondo mandato alla Casa Bianca, le relazioni economiche sono strumento di pace”.

Quali altri impegni la attendono nella sua agenda da dirigente di Confindustria Giovani?

“Dovremo occuparci di Yes For Europe, che guarda ai giovani imprenditori a livello europeo. Puntiamo a un coinvolgimento dei giovani con missioni all’estero, sia in Europa che oltre, arrivando anche all’Onu”.

Naturalmente nel bagaglio di questioni che Bagnoli dovrà affrontare c’è anche quello dell’export, molto importante per l’Italia, come nella moda che al momento vive i problemi rappresentati da minori acquisti dall’estero, non aiutati da ricorrenti minacce di dazi.

In questo senso ritiene un problema le convinzioni del presidente eletto Usa, Trump, che assumerà la carica il 20 gennaio?

“Noi non siamo d’accordo – dice Bagnoli –. E poi i presidenti Usa che si sono affidati ai dazi sulle loro importazioni si sono dovuti rendere conto che quelle decisioni fanno male anche alla loro economia. Per arricchire i Paesi serve un’economia libera”.

Le decisioni di ieri della Bce, con il taglio dello 0,25% dei tassi sull’euro sembrano andare in quella direzione, con le attività imprenditoriali facilitate da un minor costo del denaro. Però le aziende devono vivere, come ha detto Bagnoli, anche in un terreno di gioco che non sia alterato da dazi che creano indebite condizioni di vantaggio per alcuni Paesi.