REDAZIONE EMPOLI

Caso Sara Scimmi, la procura riapre il fascicolo. I legali: «Prove manomesse»

Lo fanno sapere il legale della famiglia Scimmi insieme a Emme Team, società di consulenza statunitense

Sara Scimmi aveva 19 anni quando ha perso la vita lungo la 429 il 9 settembre 2017

Castelfiorentino, 8 marzo 2023 – La procura di Firenze ha riaperto il fascicolo relativo alla morte della 19enne Sara Scimmi, che fu trovata morta il 9 settembre 2017 a Castelfiorentino, paese dove abitava, ai bordi della strada regionale 429, con segni di investimento da parte di un mezzo pesante. Lo fanno sapere, in una nota, il legale della famiglia Scimmi, Antonio Guglielminelli, ed Emme Team, la società di consulenza statunitense che sta aiutando i genitori e la sorella della ragazza scomparsa a reperire ulteriori prove di un caso ancora irrisolto.

Secondo quanto riferito, il gip avrebbe preso nota di nuove prove presentate dal team legale della famiglia Scimmi nell'ambito del fascicolo aperto dalla procura di Genova per omissioni di atti d'ufficio, successivo a una denuncia presentata lo scorso settembre dal legale Guglielminelli. Secondo le indagini di Emme Team, «è emersa una manomissione della copia forense dello smartphone in uso alla vittima e l'identificazione di un'auto, presente all'interno delle riprese di videosorveglianza, che potrebbe aver trasportato Sara Scimmi fino al luogo dove perse la vita». Le indagini di Emme Team, compiute attraverso tecnologie a disposizione negli Stati Uniti in materia di restauro video, nei mesi scorsi avrebbero scoperto il modello dell'auto coinvolta nella morte di Sara Scimmi, arrivando a identificare targa e proprietario.

«Nel frattempo - conclude la nota di Emme Team - nuovi testimoni di quella notte si sono fatti avanti e le perizie eseguite sui social network e sul telefono di Sara Scimmi, hanno permesso di acquisire elementi importanti. Dopo quasi sei anni, la famiglia ha l'occasione di portare a termine una lunga ed estenuante lotta per conoscere la verità ed ottenere giustizia». Nel frattempo è in corso il processo di appello relativo alla posizione di Milko Morelli, l'autotrasportatore di Santa Maria a Monte (Pisa) riconosciuto non colpevole in primo grado perché, secondo i giudici, non è certo se la ragazza fosse viva al momento in cui con il suo camion avrebbe colpito il corpo lungo la 429.

Il caso