REDAZIONE EMPOLI

Sciopero con flash mob. La grande distribuzione protesta per il contratto: "Vogliamo più tutele"

I dipendenti ieri hanno organizzato un presidio nel centro commerciale. Stupore tra i clienti alle prese con le ultime spese in vista della Pasqua.

Sciopero con flash mob. La grande distribuzione protesta per il contratto: "Vogliamo più tutele"

Hanno incrociato le braccia per un paio d’ore, ieri, i dipendenti dei negozi Obi e Oviesse del Centro*Empoli di via Sanzio. "L’utile nel settore del bricolage è in crescita del 29,14 per cento, Oviesse segna un + 5,3 per cento, e i lavoratori? Senza contratto dal 2019". Da qui, lo sciopero in un giorno particolare – la vigilia di Pasqua – per denunciare la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della Distribuzione Moderna Organizzata. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno organizzato un presidio – con la distribuzione di volantini nel parcheggio del centro commerciale – per manifestare le criticità del settore. In primis, l’attesa del rinnovo del loro contratto nazionale dal 2019, "un altro pezzo tra gli eroi del covid – ha spiegato Cgil – di cui si sono tutti subito immediatamente dimenticati: soprattutto le controparti. L’allergia di Federdistribuzione a siglare i contratti è cosa nota. L’irresponsabilità di Federdistribuzione si è palesata, in questa tornata, in svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel contratto nazionale di lavoro che i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni".

Il presìdio empolese si è svolto davanti ai punti vendita interessati e per l’occasione è stata distribuita alla cittadinanza anche una cartolina da inviare a Federdistribuzione con la richiesta di dire sì alle proposte sindacali per il rinnovo del contratto, a tutela della qualità del lavoro del personale. "Esclusa la partecipazione dei contratti a termine, l’adesione è stata positiva – ha commentato Donatella Galgani Filcams Cgil –. Il 90 per cento dei lavoratori di Obi ha manifestato. Da Oviesse solo il 10 per cento, con i negozi rimasti aperti ma in sofferenza. Al centro della protesta? Il tema della flessibilità. Non è l’aumento salariale a preoccupare, ma la richiesta ai dipendenti di una già smisurata flessibilità. Gli utili sono alti e alle persone viene richiesta la disponibilità h24". Una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata.

"E c’è la questione di un aumento salariale che non tiene conto della situazione inflazionistica – ha aggiunto Rossano Rossi, segretario regionale Cgil –: Federdistribuzione rappresenta marchi importanti della distribuzione organizzata. Ma dopo una snervante trattativa con i sindacati di categoria ha palesato la resistenza nel sottoscrivere accordi contrattuali. Da segretario regionale e da empolese sono stato ben felice di portare il mio contributo. Siamo soddisfatti dell’iniziativa ma lo saremo ancora di più quando si procederà al rinnovo del contratto. Fino a quel momento, avanti con le contestazioni". L’appello della Cgil-Filcams Firenze ieri era a non fare la spesa. Un invito che ha generato equivoci tra la clientela. Per essere la viglia di Pasqua infatti il centro commerciale non è stato preso d’assalto come nel giorno precedente. In tanti hanno pensato ad uno sciopero generale della grande distribuzione e per non aver problemi si sono tenuti lontani dal supermercato. In realtà l’iniziativa ha riguardato solo i due negozi parte delle catene che non hanno aderito al rinnovo del contratto.

Y.C.