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Filcams Cgil contesta il comportamento della ditta che ha in appalto il servizio
EMPOLIHanno scioperato in massa, ma di fatto la loro assenza dal lavoro non ha creato disagi al servizio perché, a quanto pare, qualcun altro li ha sostituiti nelle mansioni. È quello che è successo martedì scorso durante lo sciopero regionale del personale del Consorzio Toscana Servizi, che ha l’appalto del servizio di accompagnamento, trasporto interno dei pazienti, trasporto interno ed esterno di campioni biologici, emocomponenti, materiale sanitario, farmaci e altro per le strutture sanitarie della Asl nord ovest e centro. Del Consorzio fanno parte SVS e Coop Service che occupa oltre quattrocento addetti. Una trentina di questi prestano servizio a Empoli per Coop Service e come i colleghi nel giorno della mobilitazione organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil trasporti avevano incrociato le braccia non presentandosi al lavoro. Ma, da quanto appreso dagli stessi lavoratori in contestazione, il servizio sarebbe stato comunque coperto da altro personale reperito dalla coop. "È un fatto molto grave – tuona Filcams Cgil - Si tratta di una violazione dello statuto dei lavoratori. Stiamo valutando azioni legali nei confronti della ditta per comportamenti antisindacali". Il sindacato ha contestato fin dall’inizio il funzionamento e le condizioni di lavoro del personale del servizio dato in appalto dall’Asl, circa un anno e mezzo fa.
"Ogni trasporto ordinario di un paziente, per esempio da un reparto a una sala operatoria, deve essere prenotato con ticket che viene aperto, cioè autorizzato, dal call center che si trova a Livorno, dove ha sede la ditta cui è stato dato in appalto il servizio – spiegano dal sindacato – L’altro aspetto che contestiamo è che i tempi rimborsati dall’azienda sanitaria alla coop non tengono affatto conto delle numerose variabili che possono esserci durante un trasporto di un paziente. Durante un trasferimento può capitare che il trasportato abbia esigenza di andare in bagno o che debba essere cambiato, oppure che l’ascensore per salire o scendere non sia subito disponibile. Insomma, non si può pensare di conteggiare i tempi di spostamento delle persone come si fa con i pacchi di Amazon".
Tornando allo sciopero di martedì scorso la Filcams Cgil rilancia le ragioni dei lavoratori. "Il servizio richiesto dall’azienda sanitaria viene pagato sempre di meno, la ditta pertanto si trova costretta a ridurre il personale e per i lavoratori che restano il carico di lavoro cresce, mentre lo stipendio no. La situazione sta diventando davvero insostenibile".
Irene Puccioni