EMPOLI
"Esistono luoghi dove la grandezza non si misura in dimensioni, ma in potenziale". Questo è lo slogan che Scomodo, comunità originaria di Roma che si occupa di scrittura e creazione eventi, con un focus sugli under 30, ha scelto per il suo neonato gruppo di Empoli. Una scelta, quella di venire qui in Toscana, legata al desiderio di dare voce anche alle province, che spesso si perdono nel confronto con le grandi città, verso le quali gli abitanti dei paesi tendono a migrare per un motivo o per l’altro. Istituita a settembre, la branca empolese di Scomodo si è già rimboccata le maniche, inaugurando un evento che si terrà nella giornata odierna alla Vela Margherita Hack di Avane. A raccontarlo è proprio la responsabile della comunità di Scomodo di Empoli, Allegra Stagi (in foto, in primo piano con la felpa blu elettrico), che si è espressa in merito all’approdo di questa realtà nel territorio, parlando dei loro obiettivi e dell’evento.
Cos’è Scomodo, e perché ha scelto Empoli?
"Scomodo è una comunità reale che dal 2016 si muove alla ricerca di spazi di espressione e condivisione. Sia io che Scomodo crediamo fortemente in Empoli come comunità, crearne una qua ha un forte valore sociale e politico: l’obiettivo è quello di creare alternative per le nuove generazioni e supportarle dove si trovano, senza dover necessariamente spostarsi verso le grandi città".
Perché c’è bisogno di valorizzare la provincia? Credete si faccia poco a riguardo?
"Pensiamo che la provincia si possa sempre valorizzare meglio. La volontà di farlo c’è, e si sente, ma si può anche fare molto di più: noi cerchiamo di essere il tramite fra istituzioni e ragazzi, amplificando gli sforzi fatti. C’è tanto margine di miglioramento, quello che c’è in zona è bello, ma c’è tanto da fare ancora".
Perché "restare" ad Empoli?
"La nostra idea di “restare“ è che sia un termine di partenza, il primo capitolo di una lunga storia, che racchiude poi tanti significati diversi: il "restare" in provincia si può declinare in mille maniere, può voler dire "resistere", o "rivoluzionare", a seconda di come ognuno di noi lo vive. E perché no, restare può anche essere un punto di base per poi "partire" ed andarsene: trattiamo anche quello".
Come mai la scelta di organizzare un evento?
"Questa vuole essere una giornata volta a valorizzare le persone che attraversano questo territorio e lo valorizzano e lo rivendicano: inoltre, l’evento è la massima espressione della nostra comunità, essendo ad ingresso gratuito, durando tutto il giorno, e presentando un’ampia offerta di attività collettive alle quali le persone possono partecipare in base ai loro interessi".
La collaborazione tra Scomodo ed Empoli è destinata a durare?
"Assolutamente, siamo intenzionati a lavorare ancora a lungo sul territorio. Già durante l’anno prossimo faremo tante altre attività più piccole, ma egualmente coinvolgenti, anche in base agli interessi dei ragazzi che vi parteciperanno. Poi, se l’evento “Restare“ potrà venir riproposto negli anni a seguire, ben venga! L’impegno che ci siamo presi nell’organizzazione di questo evento è veramente laborioso, ma l’approccio è stato molto partecipativo: ci abbiamo lavorato con un team di 25-30 persone, e questo dimostra che si possono fare delle grandi cose insieme. Naturalmente, ci tengo anche a ringraziare il Comune di Empoli per l’aiuto che ci ha fornito".
Damiano Nifosì