di Ilaria Papini
Dopo tre mesi trascorsi in casa, con la fine delle tanto chiacchierate lezioni online, finalmente i ragazzi sono tornati a respirare (anche se da dietro la mascherina). Nelle ultime settimane i parchi e le piazze di Empoli, soprattutto nelle ore più fresche, si sono ripopolati di giovani che, tra una chiacchiera e l’altra, si godono la tanto attesa libertà dei mesi estivi. Come era da immaginarsi, complice l’enorme prato, il parco di Serravalle è stato scelto dai più come luogo di ritrovo, innegabilmente adatto alla situazione particolare che stiamo vivendo.
In effetti, con i suoi ampi spazi e le tante aree relax dislocate un po’ ovunque, quest’area verde avrebbe tutte le carte in regola per permettere ai cittadini di dedicarsi alle più diverse attività in tutta sicurezza. Peccato però che, a detta dei tanti residenti della zona, dopo una certa ora, quando il giardino inizia a svuotarsi e la gelateria a serrare i battenti, gruppetti di ragazzi hanno preso l’abitudine di ritrovarsi con i motorini nella prima parte di via di Serravalle a San Martino, creando assembramenti e disturbando fino a tarda notte i residenti della zona.
Viste le numerose segnalazioni da parte degli inquilini dei palazzi di via Abruzzo e delle zone limitrofe e i frequenti interventi delle forze dell’ordine cittadine, è stato deciso di garantire la sicurezza bloccando con una transenna l’accesso alla strada in questione che, essendo senza sfondo, può essere percorsa soltanto dai residenti. Una decisione drastica ma necessaria che, almeno fino ai primi di settembre, avrebbe dovuto porre un argine agli schiamazzi notturni e agli assembramenti.
"Credo che il provvedimento preso dal Comune abbia poco senso, soprattutto perché la strada è rimasta accessibile dal lato che affaccia sul parco – spiega Giulia Marrone – . Inoltre, bloccando l’accesso a via Serravalle, c’è il rischio che i ragazzi, invece di entrare nel parco, si spostino nelle zone limitrofe, disturbando comunque i residenti degli altri palazzi. Sicuramente servirebbe più rispetto per chi abita nelle vicinanze, ma anche un po’ più di tolleranza non farebbe male".
"Anche secondo me vietare l’accesso alla strada non risolverà il problema, anche perché basta spostarsi un po’ più in là - commenta Lorenzo Lucchesi Madrigali –. Lavorando nella gelateria al lato del parco devo dire però che la situazione non mi sembra così tanto ingestibile: la sera i ragazzi ci sono, ma dopo la mezzanotte va tutto un po’ a scemare. Sono sere d’estate normali. Non capisco comunque che senso abbia ritrovarsi a chiacchierare sotto le case con tutto il parco a disposizione. Basterebbe un po’ più di rispetto".
Parlando un po’ con i cittadini della della zona sembrerebbe che, effettivamente, la decisione di transennare l’ingresso di via Serravalle non abbia avuto proprio alcun effetto; per averne la prova basta dare un’occhiata ai tantissimi post di protesta nati sui social proprio nelle ultime ore.
"La situazione degenera ogni giorno di più, sta diventando invivibile a causa degli schiamazzi che vanno avanti dall’ora di cena fino a tarda notte e di un uso pericoloso e sconsiderato dei motorini" questo è solo uno dei numerosi commenti postati sulla pagina Facebook ’Sos per il Comune di Empoli’.
"Io abito a Serravalle e posso confermare che quanto lamentato dai miei vicini in queste ultime settimane è vero – dice Koauther Lamami –. Ci sono gruppetti di ragazzi che restano in giro fino a tardi. Capisco che sia estate e che ci sia la voglia di divertirsi ma servirebbe un po’ più di rispetto per chi lavora tutto il giorno e ha bisogno di riposare".
Ed è d’accordo con lei Lucrezia Bernabà, che così conclude: "Questa nuova disposizione ha portato soltanto i ragazzi a spostarsi più avanti, praticamente all’ingresso della rotonda. Inutile dire quanto questo sia pericoloso sia per loro che per gli automobilisti. C’è bisogno di maggiori controlli, oltre che di senso civico e di rispetto". E ogni giorno, anzi, ogni notte, al calar del sole, si cerca un equilibrio fra le esigenze dei residenti di riposare e quelle dei ragazzi di divertirsi. Due mondi non facili da far coesistere ma che hanno l’obbligo di trovare un modo per condividere spazi e tempi della stessa realtà.