REDAZIONE EMPOLI

Settore moda in crisi. Ammortizzatori sociali per duemila lavoratori: "Rischio licenziamenti"

L’allarme lanciato dalla Cgil durante l’assemblea con oltre 150 delegati. Il segretario regionale Rossi: "Servono risorse per rinnovare i contratti". Lacoppola: "Potenziati i servizi per contrastare la lotta al caporalato". .

Settore moda in crisi. Ammortizzatori sociali per duemila lavoratori: "Rischio licenziamenti"

Uno sciopero organizzato dalla Cgil (foto d’archivio)

Nel settore della moda stanno utilizzando gli ammortizzatori sociali duemila lavoratori tra cassa integrazione e fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato. Duemila posti di lavoro che, solo nell’Empolese Valdelsa, sono potenzialmente a rischio licenziamento. L’allarme è stato lanciato ieri mattina al circolo di Avane nel corso dell’attivo di zona della Cgil Empolese Valdelsa in preparazione allo sciopero generale del 29 novembre proclamato per protestare contro le politiche del Governo Meloni. Un’assemblea con oltre 150 delegati e delegate provenienti da tutti i settori e dalle leghe Spi in rappresentanza di oltre 20mila lavoratori e pensionati. Tante le voci che si sono alternate durante l’assemblea, dal settore della moda, all’agroindustria, dalla scuola agli appalti, dai pensionati alla metalmeccanica.

Sono inoltre intervenute Sandra Sani a nome dell’Anpi per parlare di pace e costituzione e Valentina Torrini per portare il saluto dell’amministrazione comunale di Empoli. A chiudere i lavori Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana: "Questo governo non si occupa delle crisi che attanagliano la nostra regione, a partire dal settore moda, dove sono a rischio 11mila posti di lavoro (2mila nell’Empolese Valdelsa) – fa sapere Rossi –. La Cgil chiede di trovare le risorse per il rinnovo dei contratti, di tassare gli extraprofitti e i grandi patrimoni, non comprare armi e rafforzare le Stato Sociale. Lo sciopero generale sarà fondamentale, dobbiamo svuotare i luoghi di lavoro e riempire le piazze. Così come sarà importante la prossima campagna referendaria".

Durante l’assemblea si è parlato anche di temi che interessano da vicino il territorio. In primis gli

interventi nel settore in crisi della moda. "Il governo per ora ha deciso di intervenire in modo blando: se non vogliamo che restino solo macerie occorre tutelare l’occupazione e sostenere una riorganizzazione produttiva che riduca le subforniture e aiuti le aziende ad associarsi, oltre a chiedere alle grandi griffe di svolgere una funzione sociale dopo anni di utili importanti – osserva Gianluca Lacoppola, segretario e coordinatore della Cgil Empolese Valdelsa –. Negli appalti dove si annida lavoro povero e precario, quasi esclusivamente femminile, chiediamo alle amministrazioni di aprire un confronto per costruire alternative alla privatizzazioni dei servizi. Di fronte al blocco delle assunzioni imposto dal governo, proponiamo di valutare di passare progressivamente i servizi ad una società in house". Altro tema è la riqualificazione produttiva del Terrafino. "Abbiamo partecipato con interesse al tavolo aperto pochi giorni fa e fortemente richiesto dalla Cgil, proponendo di valorizzare il Terrafino facendolo diventare un polo attrattore per nuovi insediamenti e investimenti produttivi e direzionali, prevedendo anche servizi interaziendali", afferma Lacoppola che poi ammette: "Sulla lotta al caporalato, serve una marcia in più, ed è per questo che abbiamo potenziato anche a Empoli l’attività dello sportello Soleil contro lo sfruttamento lavorativo".