CARLO BARONI
Cronaca

Shalom e il centro minori: "Fra successi e speranze"

Un anno dopo l’inaugurazione della struttura una festa e un primo bilancio. Erano presenti anche la sindaca Donnini e le associazioni del progetto.

La festa organizzata ad un anno dall’apertura del centro

La festa organizzata ad un anno dall’apertura del centro

Una bella festa. Per celebrare un anno di cammino e nuove prospettive. Nei giorni scorsi al centro di accoglienza per minori non accompagnati di Fucecchio si è svolto un pranzo sociale, un momento di condivisione e confronto che ha visto la partecipazione del Comune, delle associazioni che collaborano con Shalom – guidato da don Andrea Cristiani – per l’inclusione di questi ragazzi (Semplicemente Odv e Tra i Binari) e di una referente di @Conibambini che finanzia "Inclusivamente", un progetto di rafforzamento della comunità educante di Fucecchio, e dei partner di progetto. "Un’occasione preziosa per fare il punto sulle attività in corso, rafforzare il dialogo tra le istituzioni e chi opera sul campo – si legge in una nota – e ribadire l’importanza di costruire insieme una comunità più accogliente e solidale. Grazie a tutti coloro che, con impegno, rendono possibile tutto questo".

Sono ragazzi in cerca di futuro. Molti sono arrivati con i barconi. Lasciando a casa genitori e parenti. Hanno affrontato i rischi di una drammatica traversata del Mediterraneo. Ora sono qui, sani e salvi. Accolti e guidati dentro un percorso di legalizzazione della loro posizione, ma anche di scolarizzazione. Sono ivoriani, tunisini, senegalesi, e di altre nazionalità i minori non accompagnati ospitati nel centro di accoglienza messo in piedi da Shalom in una casa di campagna tra Fucecchio e la frazione di Torre. Una casa che il movimento ha preso in affitto grazie alla disponibilità di un privato. Il centro è residenziale. Ci lavorano quattro operatori ed un libero professionista. Uno degli operatori svolge il lavoro di sorveglianza notturna. I ragazzini sono avviati all’interno dei percorso previsti: corsi d’Italiano, alcuni sono stati iscritti alle scuole pubbliche serali per la scolarizzazione, laboratori interni. Shalom, questo impegno, l’ha scritto nella sua storia. Il movimento, sul territorio, è stato anche uno dei primi ad impegnarsi per l’accoglienza dei migranti: ricordiamo le varie case aperte, tra cui quella di Collegalli che è stata un esempio e un modello anche per altre associazioni del Comprensorio. Ora questa nuova realtà, in stretta collaborazione con l’autorità governativa e già in piedi da un anno. Un successo. E un grande cuore.

C. B.