In tanti anche da Fucecchio, insieme ai ragazzi di San Miniato per la giornata ad Arezzo di Shalom insieme al vescovo Andrea. Si tratta di bambini e ragazzi che questa estate hanno partecipato ai campi estivi e che si preparano alla cresima, come quelli a Santa Croce. "È stata l’occasione per incontrare il nostro più amato dei soci onorari, Andrea Migliavacca – spiega una nota – e per confermare che nulla è cambiato e che lo sentiamo ancora di più come uno di noi, per la sua gentilezza, disponibilità, partecipazione alle nostre attività"
Nel cinquantesimo di Shalom il vescovo Andrea è il socio d’oro Shalom. "Con amicizia e riconoscenza inoltre abbiamo nominato socio onorario il signor Ezio Castellani, imprenditore conciario (attuale presidente di Associncia) che ha contribuito allo sviluppo industriale del comprensorio mostrando sempre riguardo verso i suoi dipendenti e generosità a sostegno dei bisogni del nostro territorio – prosegue una nota –. Seguendo lo spirito di don Lorenzo Milani ha sostenuto nel tempo le attività educative di tanti bambini poveri seguiti dal Movimento Shalom. Grazie agli educatori, a don Donato Agostinelli a don Andrea Cristiani a Maresca Morelli (presidente onorario) a Gabriella Messerini e a tutti i partecipanti che hanno reso più bella questa giornata".
Ma gli appuntamenti non sono finiti. Il 19 settembre ci sarà il grande raduno Shalom a San Gervasio di Palaia. Un ritorno alle origini. I primi ragazzi Shalom decisero di indire il giorno dopo dell’ordinazione sacerdotale di monsignor Cristiani, avvenuta nella chiesa di Staffoli il 7 dicembre del 1974, come il giorno dell’inizio del Movimento. Allora San Gervasio, un incantevole borgo delle colline palaiesi, divenne la prima base, proprio nella vecchia canonica adiacente alla più antica Pieve della diocesi. "E’ nella pieve che elaborammo il nostro progetto di vita per un mondo alternativo e come ci credevamo – ricorda il parroco della chiesa Collegiata – : il potere come servizio, gli uomini fratelli e sorelle, tutti eguali, i più fragili al primo posto e la pace come valore assoluto, fra di noi umani e con il creato, la casa che ci accoglie". Allora si riparte da lì, dove tutto è cominciato: cantieri di vita, gruppi, campeggi, incontri, viaggi nel mondo e pellegrinaggi nei luoghi del dolore.