Empoli, 30 gennaio 2025 – La stretta sulla vendita di alcolici è uno dei provvedimenti più recenti. Nel mirino 25 attività colpite dalle due ordinanze atte a contrastare il degrado urbano. Il divieto di vendita di bevande alcoliche in orario pomeridiano e serale in zona stazione, insieme ai limiti orari ai distributori automatici e alla chiusura anticipata per alcune attività nelle aree sensibili della città, sono le ultime azioni messe in campo dall’amministrazione comunale per una città più sicura. L’impegno continua. Ne parliamo con l’assessora alla Sicurezza Valentina Torrini.
Una settimana fa l’annuncio delle nuove ordinanze. Come interpretarle?
“Sono ancora più restrittive, ma meno discriminanti. Colpiscono una categoria e non il singolo esercente. Qualcuno ci ha fatto presenti le limitazioni per la propria attività, stiamo parlando con i proprietari di questi esercizi. Dopo vari episodi balzati alla cronaca, è stata la Polizia a chiederci di prevedere una misura più restrittiva. E’ uno strumento di prevenzione che ci siamo sentiti di emettere per prevenire risse che possono mettere a rischio l’incolumità pubblica, come già accaduto”.
Lei si sente sicura ad attraversare piazza don Minzoni?
“Sono abituata a frequentare la stazione anche in orario serale, tornando a piedi verso il parco della Rimembranza. Rispetto a mesi fa, noto un miglioramento. Ma bisogna continuare a lavorare sulla percezione dell’insicurezza e sull’ascolto”.
Zone rosse, una misura destinata alla grandi città. Avete ipotizzato di chiederla?
“Siamo disponibili a vagliare qualsiasi ipotesi a tutela della sicurezza pubblica. In questo momento Empoli è una città vivibile, gli interventi adottati stanno producendo effetti positivi. Attendiamo il risultato dei nuovi divieti. Escluderei l’idea delle zone rosse al momento”.
Altri incontri col Prefetto?
“Per adesso no, anche perché c’è un filo diretto col Commissariato di Polizia e con la Compagnia dei Carabinieri. Davanti a una criticità, ci adoperiamo subito per tavoli di confronto, per capire quali risorse mettere in campo. C’è la massima collaborazione”.
Le misure repressive sono le più incisive, ma quali altri strumenti ha il Comune?
“Misure di inclusione. Abbiamo partecipato al bando regionale Toscana Sicura per portare nuovi operatori di strada e mediatori culturali in centro e in zona stazione, luoghi che hanno bisogno di più attenzione da parte delle istituzioni. Un occhio in più nella lettura di situazioni di marginalità che generano insicurezza. E’ un’altra forma di presidio. Se il bando andrà a buon fine, sarà una sperimentazione di sei mesi”.
Municipale, siamo a regime?
“Se il bilancio ce lo consentirà, aumenteremo di altri due agenti in futuro. C’è bisogno di vicinanza. Il servizio dei vigili di prossimità rafforza la comunità”.
Passando agli agenti di Polizia, invece, il Siulp denuncia mancanza di alloggi. Si è mosso qualcosa?
“Abbiamo messo in comunicazione i proprietari delle abitazioni sfitte con il Commissariato. Un immobile è stato individuato con appartamenti adeguati ad ospitare un certo numero di agenti. Avanzata la proposta, vediamo se produrrà il risultato sperato”.
A Empoli anche i giovanissimi sono stati autori di episodi gravi in passato. Qual è la percezione?
“Il disagio giovanile c’è. La politica deve occuparsene di più. Tra le risposte che proveremo a dare, il nuovo progetto dell’ex cinema La Perla come luogo per le politiche giovanili”.
C’è poi urgente il tema della legalità.
“Un valore non percepito come dovrebbe. Con l’iniziativa ‘Battiti’ quest’anno si ripartirà dal rispetto delle regole. Bisogna parlarne di più, anche con i bambini”.
Dopo don Ciotti, che ospite sogna di portare a Empoli?
“Uno impossibile, Roberto Saviano. Intanto ci stiamo attivando per ospitare la commissione d’inchiesta regionale sul Keu, affrontando un fenomeno che ci ha toccato da vicino”.