La sicurezza sul lavoro al centro dell’impegno nella formazione. E’ l’obiettivo dell’iniziativa che ieri mattina ha visto protagoniste le classi terze e quarte degli indirizzi tecnici e professionali dell’istituto superiore Checchi, che al Teatro Pacini hanno incontrato Evaretto Niccolai, presidente provinciale e consigliere nazionale Anmil, Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro avvenuto nel 2021 in un’azienda tessile di Montemurlo, il compagno Alberto Orlandi e la cugina Ilaria Colombraro, che ha presentato agli studenti la sua tesi di laurea sulle morti bianche e gli infortuni sul lavoro. All’incontro, durante il quale sono intervenuti il vice preside Francesco Donato, in rappresentanza della dirigente scolastica Genny Pellitteri, e la vicesindaca Emma Donnini, ha partecipato anche il fotografo Nicola Cioni, presidente della giuria del concorso ’Scatta la sicurezza’, realizzato all’interno delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del Comune. Il concorso, che ha visto gli studenti impegnati nel cercare di ritrarre, attraverso la fotografia, l’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, si concluderà sabato 14 ottobre, con la premiazione. Un percorso che ha visto la partecipazione di circa 400 studenti tra i due ordini di scuole.
"Il Comune di in questi anni ha scelto di essere vicino all’Anmil per portare nelle scuole il tema della sicurezza attraverso tanti progetti e linguaggi diversi", ha spiegato il vicesindaco Emma Donnini. Niccolai, dopo aver raccontato alla platea degli studenti la sua storia, ha lanciato ai giovani un messaggio: "Abbiate a cuore la vostra sicurezza e fate attenzione: rifiutatevi di fare qualcosa che ritenete pericoloso perché la vostra vita viene prima di qualsiasi altra cosa". La parola è poi passata ai familiari di Luana D’Orazio, a partire dalla cugina, Ilaria Colombraro, che ha mostrato e raccontato agli studenti la sua tesi di laurea. "Ho scelto questo tema in primis per dovere morale nei confronti di Luana, e poi perché nel 2023 i numeri di morti sul lavoro sono da brividi e non sono più accettabili". Emma Marrazzo, madre di Luana: "Dovete sempre denunciare quello che non va perché nessuno può togliervi il diritto di vivere. Abbiate a cuore la vostra vita, perché basta una disattenzione per spegnerla per sempre".