Posto di polizia dell’ospedale San Giuseppe di Empoli presidiato 24 ore su 24, perché ormai non è più sufficiente il turno orario dalle 8 alle 20. E’ l’obiettivo che si pone la mozione approvata in consiglio comunale a Empoli, mentre nella direzione della sensibilizzazione si erano già espressi altri comuni dell’Unione dell’Empolese Valdelsa. Il motivo? Porre un argine alle aggressioni ai medici e al personale sanitario. Numerosi gli episodi registrati al San Giuseppe, tra la primavera e l’autunno scorsi. Episodi che hanno indotto il gruppo Fratelli d’Italia a presentare la mozione. La quale, emendata, è stata appunto approvata dal consiglio comunale empolese. Il sindaco e l’intera giunta Mantellassi si impegnano a sollecitare le istituzioni su determinati obiettivi: il più evidente, è quello di "prevedere la presenza, nelle 24 ore, di personale di polizia in servizio presso il posto di polizia dell’Ospedale San Giuseppe attualmente presente su due turni dalle 8 alle 20".
Ma le richieste proseguono: approntare, "per quanto riguarda la sicurezza degli operatori del pronto soccorso, un progetto che preveda l’incremento dei passaggi di pattuglie delle forze di polizia e della polizia municipale, con soste frequenti proprio al pronto soccorso". E ancora: "Prevedere la messa a disposizione di tutti gli operatori sanitari che operano nel comune di Empoli di un numero telefonico diretto con le forze dell’ordine, grazie al quale un operatore che rilevi pericolo per la propria o altrui sicurezza avrà la possibilità di parlare direttamente con la centrale operativa, riducendo notevolmente i tempi di risposta e di intervento". Soprattutto (ma non solo) il pronto soccorso è punto nevralgico, o comunque si è rivelato tale visto che da più parti, quando le aggressioni emergono, si parla di “punta di un iceberg“.
La mozione reca alcuni dati: "Nel 2023, in Toscana, sono stati registrati 2.356 casi di aggressione ai danni del personale sanitario. Questo dato evidenzia un aumento rispetto agli anni precedenti, con circa 800 aggressioni segnalate nel 2021. Le aggressioni possono essere sia verbali che fisiche e colpiscono principalmente i pronto soccorso, i reparti di degenza e gli ambulatori". La Regione Toscana e il Ministero della salute hanno lanciato iniziative di informazione e di contrasto, tra cui la campagna di sensibilizzazione #laviolenzanoncura. Alcuni mesi fa, già le parole di David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia, avevano delineato un quadro allarmante: "La situazione sta diventando invivibile. Quanto ancora dovremo attendere prima che si intensifichino i controlli e gli ospedali tornino a essere luoghi sicuri? È un problema che cresce in maniera inversamente proporzionale alle strategie messe in atto per la sua risoluzione; anzi all’ospedale di Empoli da qualche tempo si parla addirittura di ridurre il numero delle guardie giurate presenti. Quello che va fatto è esattamente l’opposto: rafforzare i sistemi di sicurezza, attivare linee di intervento dedicate e intensificare i controlli negli ospedali, in sinergia con le forze dell’ordine".
Andrea Ciappi