Tre città toscane al centro di un percorso per ridurre la dispersione scolastica. Oltre ad Arezzo e Prato c’è anche Empoli impegnata nel progetto ’Oxfam Back to School’, un’offerta formativa rivolta a centinaia di insegnanti ed educatori per creare una scuola inclusiva, in grado di formare cittadini consapevoli e preparati ad affrontare le tante sfide del presente, contrastando la povertà educativa e l’abbandono scolastico. Tra gli oltre 7mila studenti e i 400 docenti delle scuole toscane, protagonisti anche quelli dell’istituto Empoli Ovest, dove sono appena partiti i progetti ’Open Space’, ’Comunitalenti’ e ’MutuoSoccorso’, finanziati da Impresa Sociale con i Bambini, per lo sviluppo dei Patti Educativi di comunità. Si tratta dello strumento introdotto dal Ministero dell’Istruzione per aumentare la qualità dell’offerta formativa e educativa delle scuole e dei territori, ponendo attenzione ai minori in condizioni di svantaggio sociale e culturale. Tra i temi che saranno approfonditi, strumenti per il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono precoce, con un approccio inclusivo che consideri il benessere emotivo degli studenti. E poi la ’peer education’ e il ’mentoring’, ossia l’aiuto che, ad esempio, studenti più grandi o avanti nella didattica possono offrire ai compagni più fragili. "La lotta contro l’abbandono scolastico e la povertà educativa richiede un impegno condiviso che né la scuola né una singola organizzazione possono affrontare da sole - spiega Sibilla Filippi, responsabile del programma Educazione Trasformativa di Oxfam Italia - I Patti di comunità sono fondamentali, perché permettono a scuole, istituzioni e associazioni di lavorare insieme per non lasciare indietro nessuno, specie i più vulnerabili. Coinvolgeremo docenti e associazioni per riqualificare spazi scolastici e di quartiere, con attività artistiche, digitali e culturali, creando momenti di scambio e condivisione".
I dati non sono incoraggianti. E se "in Italia, nel 2023 - continua Filippi- il tasso di abbandono scolastico è arrivato al 10,5%", il dato dell’Empolese Valdelsa sui giovani dai 15 ai 34 anni che non studiano e non lavorano è del 19,22%. Dai rilievi dell’osservatorio scolastico regionale emerge che dal 2018 al 2021 l’indice di criticità nel territorio (ritardi e bocciature alle medie o alle superiori) si attesta sul livello massimo tra le 35 zone toscane. Anche se si è visto un lieve miglioramento tra il 2021 e il 2022 rimane il terzo peggior risultato per quanto riguarda le superiori in Toscana.