Cinque incontri aperti ai cittadini per fare il punto sulle opere pubbliche: dalla riqualificazione dell’ex asilo di Bassa ai servizi educativi. Ma l’appuntamento più atteso è quello del prossimo 26 febbraio: alle 21,15 al Circolo Acsi di Stabbia la sindaca di Cerreto Guidi insieme ai tecnici illustrerà proposte e progetti per la riduzione del rischio idraulico su Vincio e Vinciarello. Il focus è sulle opere di prevenzione. I cittadini colpiti dall’alluvione di novembre scorso, soprattutto sui territori di Cerreto, Vinci e Fucecchio, lo avevano richiesto a gran voce: "Il Consorzio di Bonifica intervenga per la messa in sicurezza del rio. Ci si occupi della manutenzione subito e tutto l’anno, prima che si verifichi l’ennesimo evento calamitoso". Ed è della stessa idea Simona Rossetti, che chiama in causa gli enti competenti perché "un Comune non può fare da solo".
Stabbia è un territorio fragile dove si pagano spesso care le conseguenze del maltempo. Il cambiamento climatico è realtà, gli interventi non sono più rimandabili. "Il 2 novembre scorso - spiega Rossetti - è caduta in tre ore la pioggia di 7 mesi. Non basta più dire che si troveranno delle soluzioni. Il futuro è già presente". Le proposte per la messa in sicurezza dal rischio idraulico sulla frazione saranno oggetto dell’assemblea pubblica ma quel che è già chiaro è che riguarderanno gli affluenti perché, per i rischi legati all’Arno, insieme agli uffici dell’Unione dei Comuni, sono già state progettate e mandate all’Autorità di Bacino le proposte per una nuova cassa d’espansione.
"Per il Vincio e il Vinciarello invece - sottolinea il sindaco - il Comune di Cerreto Guidi, ha inviato già nel 2021, rispondendo a un bando ministeriale, la richiesta di un finanziamento per Stabbia. Ci furono accordati 40mila euro che utilizzammo per un progetto che riguarda la messa in sicurezza dell’area. Questo studio di fattibilità ha portato all’individuazione di alcune aree da adibire a casse d’espansione. Abbiamo richiesto al Genio Civile che questi studi diventino operativi e infatti sono stati inseriti in una scheda della Protezione civile che la Regione Toscana ha inviato al Ministero".
Dovrebbero essere tre o quattro casse d’espansione, per un progetto per il quale serviranno milioni di euro. Cifre che un Comune non è in grado di sostenere. E servono anche altri interventi. Da qui, l’appello del sindaco agli organi competenti. "Abbiamo detto al Consorzio di Bonifica e Acque che serve una progettualità forte. Le sole manutenzioni non bastano più. Serve lavorare sugli argini degli affluenti, come abbiamo ribadito al Genio civile e agli enti competenti. Occorre infine occuparsi del rifacimento dei ponti. Tutte queste azioni sono pezzi di uno stesso mosaico e sono azioni che un Comune non può fare da solo".
Ylenia Cecchetti