L’urgenza di agire è più pressante che mai, poiché ogni giorno che passa potrebbe significare la vita di un’altra persona spezzata da un’onda di violenza che non sembra placarsi. La piaga dei famminicidi è una realtà con cui il Paese e il mondo, stanno facendo il conto.
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una data importante per aiutare a sedimentarsi nella società la cultura dell’amore e del rispetto perché non accada mai più. A Fucecchio, fra tante iniziative, ci sarà – il 23 novembre alle 16 – quest’anno un flash mob, “Macchie Rosse - Uomini e donne contro la violenza sulle donne“, a cura del coordinamento donne dello Spi Cgil in collaborazione con #Fucecchioèlibera, Anpi e Marzoottopuntozero. In occasione della Giornata internazionale il Comune, in collaborazione con le realtà culturali, le associazioni e le scuole, promuove appunto una serie di incontri ed iniziative – programma in via di definizione – per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza di genere. Fucecchio, va ricordato, è stato teatro di un brutale femminicidio. Una donna uccisa dall’uomo che diceva di amarla. Una tragedia che proprio in questi giorni ha compiuto dieci anni. E che forse – diciamo - meritava di essere ricordata e sottolineata, magari con un’iniziativa specifica, proprio nel cartellone di eventi.
Marinella Bertozzi, 50enne, fu uccisa a Querce dove abitava con il marito che aveva sposato da poco e che era più giovane di lei. Marinella fu uccisa con una escalation di botte. Lui, oggi 47enne, sta scontando 30 anni di reclusione, pena che la Cassazione mandò definitiva nel 2018. L’uomo, scrissero i giudici, sempre più insofferente "per la condizione di debolezza della compagna invece di aiutarla concretamente o, al limite, di separarsi da lei, si sfogava in suo danno con la violenza, con le urla, con gli schiaffi". Un crescendo fino all’epilogo di quella sera in cui – aveva motivato la Corte d’appello – "non è possibile ritenere che l’imputato volesse solo percuotere la vittima". Un vicino, intercettato giorni dopo il delitto, rievocando il clima, aveva affermato che "sembrava che l’uomo la volesse scannare". L’uomo fu inchiodato all’esito di una importante indagine dei carabinieri. La storia di Marinella non va dimenticata.
Carlo Baroni