REDAZIONE EMPOLI

Sospiro di sollievo dopo le proteste. Le gite sono salve (almeno per ora). Una mini-proroga scongiura il caos

Arriva una deroga al nuovo codice degli appalti dopo la rivolta dei dirigenti del Pontormo e del Fermi-Da Vinci. Gli studenti possono preparare i passaporti. E intanto si riflette su come gestire la questione il prossimo anno.

Passaporto alla mano, gli studenti possono tirare un sospiro di sollievo: per quest’anno i viaggi di istruzione sono al sicuro. C’è la nuova deroga ’salva gite’. Il caos è scongiurato: l’appello lanciato dai presidi dell’Isis Pontormo e del Fermi-Da Vinci unito a quello di colleghi di altri istituti superiori italiani non è caduto nel vuoto e l’Agenzia Nazionale Anticorruzione si è pronunciata. Quindi, si parte.

Viaggi, stage linguistici e scambi culturali non salteranno grazie all’intervento decisivo del Ministero dell’Istruzione e del Merito che, in accordo con l’Anac, ha ottenuto una deroga temporanea a quanto previsto nel nuovo codice degli appalti, che vorrebbe gli istituti scolastici diventare stazioni appaltanti per l’organizzazione di visite e gite scolastiche di importo superiore a 140mila euro. Un’operazione burocratica complessa, che ha causato ritardi ’imbrigliando’ gli istituti e congelando tutti gli step necessari all’organizzazione delle gite.

La contromossa si è resa necessaria "per evitare il rischio di compromettere il regolare svolgimento dei viaggi, nell’interesse della collettività, data l’importanza rivestita da quest’ultimi nell’offerta educativa scolastica". Lo ha messo nero su bianco il presidente Anac anche se la questione è solo rimandata al prossimo anno scolastico 2025-26. La nuova misura sarà valida fino al 31 maggio 2025 e permetterà maggiore flessibilità alle scuole nella pianificazione delle uscite didattiche, anche al di sopra della soglia dei 140mila euro.

Il caso era esploso nei giorni scorsi coinvolgendo anche le scuole superiori del territorio e suscitando il disappunto dei dirigenti scolastici. In base alle nuove norme, operative dal 2023, per organizzare viaggi d’istruzioni per budget superiori ai 140mila euro, le scuole dovranno gestire la spesa attraverso un vero e proprio appalto pubblico, diventando stazione appaltante qualificata.

Il limite imposto spinge a delle scelte: tagliare più della metà dei viaggi per restare sotto la soglia oppure affidarsi a una centrale unica di committenza in grado di svolgere la gara di rilevanza europea per conto della scuola. Da qui, il caos. Anac aveva previsto una deroga (fino al 30 settembre 2024) per permettere l’adeguamento alle nuove procedure. Il tutto, in attesa di dare agli uffici scolastici regionali un ruolo centrale nel coordinamento delle attività, accreditandoli come stazioni appaltanti qualificate a supporto delle scuole nella gestione delle procedure di gara. Ma la riorganizzazione ancora in corso rischiava di compromettere le partenze, stabilite tradizionalmente per le prime settimane di febbraio. Per altri 6 mesi, carta bianca agli istituti scolastici.

Y.C.