"Spazi insufficienti rispetto alla domanda . La misura del ricovero andrebbe rivista"

L'inaugurazione della Rems a Empoli porta sollievo con 11 nuovi posti per pazienti con problemi mentali autori di reato. La struttura aiuta a evitare il sovraffollamento in carcere.

EMPOLI

"Di questi undici posti in più c’era bisogno. L’inaugurazione di Empoli è una boccata di ossigeno". Ad esprimere soddisfazione per l’ultimazione dei lavori della Rems del Pozzale è il consigliere regionale Enrico Sostegni. Come spiega il presidente della Terza commissione sanità "i venti posti totali non sono legati a un aumento esponenziale di autori di reato ritenuti incapaci di intendere e di volere. Si tratta di numeri previsti fin dall’inizio, nella programmazione originaria della struttura empolese, dalla chiusura degli opg". La Rems deriva dal processo legislativo che ha condotto alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari con il passaggio di competenza a curare le persone inferme di mente che hanno commesso reati e cui è applicata la misura di sicurezza in una struttura del sistema sanitario nazionale e non del Ministero della Giustizia. L’ex casa circondariale di via Valdorme Nuova affiancherà la Rems di Volterra. "Venti posti sono necessari, seppur ancora inadeguati: infatti le due strutture toscane coprono per convenzione anche l’Umbria".

Con gli undici posti aggiunti al Pozzale, le Rems toscane passano da 39 a 50 persone accolte. "E si apre la questione delle liste d’attesa. Non è ammesso sovraffollamento, quindi i venti posti a Empoli resteranno tali con una permanenza media a paziente di un anno e mezzo. Chi non trova posto in Rems finisce in carcere, dove non dovrebbe stare. Da una parte i posti non sono sufficienti a soddisfare la domanda, dall’altra è il modo in cui si stabilisce la misura del ricovero in Rems che andrebbe rivista. La nuova apertura empolese va letta positivamente; sono questi i luoghi idonei per il percorso terapeutico riabilitativo di pazienti che devono portare avanti un percorso detentivo".