
Da sinistra Valentina Melis, Teresa Cinque, Marta Della Via e Antonella Questa, protagoniste di “Stai zitta”, spettacolo tratto dall’omonimo libro di Michela Murgia
EMPOLI Le parole di Michela Murgia prendono vita in teatro grazie ad Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque, che martedì prossimo alle 21 al teatro Excelsior di Empoli porteranno in scena lo spettacolo contro le discriminazioni di genere "Stai zitta", tratto dall’omonimo libro della scrittrice e diretto da Marta Dalla Via. Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano in questi anni i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile quindi che si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Le frasi che non vogliamo più sentirci dire contenute nel libro di Michela Murgia offrono così l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura mamma e moglie di, Questa, Melis e Cinque, guidate dalla regia di Marta Dalla Via, coinvolgono lo spettatore con leggerezza e sapienza nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui le donne sono le peggiori nemiche delle donne. "“Stai zitta“ è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo – spiega Antonella Questa sulle sue pagine ufficiali –. Murgia ha come obbiettivo che tra dieci anni una ragazza, leggendolo, lo trovi antiquato; noi vorremmo contribuire ad accorciare questo tempo, attraverso il linguaggio teatrale. Questo non è solo uno spettacolo, è l’occasione di lavorare in un modo nuovo e su un tema dichiaratamente femminista. Bell Hooks spiega bene che se non impariamo a usare le parole giuste, in particolare quelle che definiscono il sistema discriminatorio nel quale viviamo, nulla potrà cambiare davvero".