CAPUANO-GIANNI
Cronaca

Stangata sui pozzi idrici: rincaro del mille per cento

La tassa passa da 23 e 50 euro a 230 e 500 euro: è polemica

In arrivo 22 nuovi pozzi in Toscana

Empoli, 8 agosto - Una mazzata per gli agricoltori, per i proprietari di un orto e anche per i semplici cittadini con un pezzo di giardino. In questo giorni stanno arrivando le raccomandate dell’Unione dei Comuni per la tassa di concessione dei pozzi idrici, con un salasso impressionante pari al mille per cento.
 
L’imposta esiste da anni e l’ente a cui versare le cifre da pagare è da sempre l’Unione. La precedente giunta, in una della sua ultime sedute, ha approvato le nuove tariffe allineandole a quelle della Provincia con rincari, appunto, pari a dieci volte l’importo originario.
Chi è in possesso di un pozzo — sia esso un agricoltore o un semplice appassionato di giardinaggio — dovrà sostenere un esborso superiore a quanto finora pagato del 1000 per cento. 
Se prima la tassa di concessione per i pozzi idrici comportava il pagamento di due 23 o 50 euro (a seconda dell’utilizzo che si fa dell’acqua del pozzo) da versare in una unica soluzione annuale, adesso con il rincaro del mille per cento che l’imposta ha subito le somme da pagare saranno rispettivamente 230 e 500 euro (dieci volte tanto). 
Le raccomandate arrivate alla fine di giugno vanno pagate entro agosto, dunque il tempo stringe. 
La decisione dell’Unione, a quanto scritto nella delibera in questione, nasce dalla necessità di equiparare il tributo a quello provinciale. 
 
«I telefoni dei nostri uffici sono roventi — spiega il direttore della Cia (Confederazione italiana agricoltori), Sandro Piccini — Molti nostri associati pretendono delle spiegazioni. L’Unione ha approvato una delibera in cui si dice che i canoni della tariffa vengono equiparati a quelli provinciali. La perplessità — conclude Piccini — riguarda l’utilità di un ente del genere se serve solo ad gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Oltretutto in questo caso si prendono a riferimento la provincia, un enti ormai scomparo. Spero che possa esserci la possibilità di convocare un tavolo — conclude Piccini — per trovare soluzioni a un’imposta che così formulata diventa davvero troppo esosa».
Gianni Capuano