Stesa la Salernitana La salvezza è vicinissima Sabato la possibile festa

Cambiaghi più Caputo: gli azzurri volano a più undici sullo Spezia

di Tommaso Carmignani

Manca solo la matematica. Quella che potrebbe consegnare all’Empoli, già lunedì prossimo in casa della retrocessa Sampdoria (o sabato sera se lo Spezia non vince), il punto che manca per brindare alla salvezza. Dettagli, perché quello che l’Empoli è andato a conquistarsi dopo questo doppio turno casalingo è quanto di più meritato ci sia al mondo. Se la vittoria col Bologna aveva consegnato a Zanetti una squadra viva e rigenerata, quella contro la Salernitana è la chiosa perfetta di una stagione straordinaria. Una vittoria netta e senza appelli, sofferta sì ma solo per un pizzico di svagatezza nel finale. Il gol dei campani è casuale e arriva a margine di una gara dominata in lungo e in largo, una partita che, diciamocelo pure francamente, poteva terminare con più ampio scarto. Adesso non è più solo un discorso di salvezza, ma anche di confronto col passato: a quattro gare dalla fine, la squadra di Zanetti è a soli tre punti dal risultato ottenuto da Andreazzoli. Superare questa soglia sarebbe una conferma rispetto a quanto fatto dalla società lo scorso anno, decisa contro tutto e tutti nell’esonerare il tecnico massese per far spazio al giovane Zanetti.

Il discorso legato al modulo, poi, è tutto un altro capitolo. Ed è un fattore decisivo per la svolta dopo Reggio Emilia: passando al 4-2-3-1 l’Empoli ha cambiato volto e impostazione, aumentando il peso specifico dell’attacco senza rischiare mai più del dovuto in difesa. Il motivo sono gli esterni larghi, in questo caso Baldanzi e Cambiaghi, che consentono alla squadra di coprire meglio il campo e, soprattutto, di andare a recuperare la palla nella zona nevralgica, anche grazie a un Henderson che agendo da trequartista atipico dà equilibrio a tutta la squadra. In questo modo si evita lo schiacciamento in difesa e si portano più uomini nell’area di rigore avversaria.

Il risultato è un primo tempo di dominio nel quale la Salernitana ci capisce poco o nulla. Una superiorità a tratti disarmante che trova la sua legittimazione nel gol di Cambiaghi, bravo a perfezionare di testa un cross di Ebuehi arrivato al termine di una grande azione corale. Prima c’erano state due super parate di Ochoa, la prima su Caputo e la seconda sullo stesso Cambiaghi, giusto per ribadire che piega stava prendendo la gara. Paulo Sousa capisce che così non va e all’intervallo cambia modulo e interpreti. Il portoghese prova a passare al 4-3-1-2 per cercare superiorità numerica in mezzo, ma il risultato è che per l’Empoli aumentano ancor di più gli spazi sugli esterni. Alla festa prova a partecipare anche Baldanzi, ma il gol lo confezionano ancora una volta Ebuehi e Caputo. Il nigeriano tocca sotto misura sugli sviluppi di un angolo e sarebbe in netta posizione di fuorigioco, ma a passargliela è un giocatore della Salernitana e così al Var si controlla se il bomber, cioè Caputo, sia effettivamente dietro la linea della palla. La moviola conferma e sugli spalti può esplodere la festa, anche se nel finale Piatek prova a riaprirla dopo una respinta corta di Vicario. Niente da fare, l’Empoli tiene e festeggia. Manca un punto, ma se lo Spezia sabato non batte il Milan è già salvezza.