ANDREA CIAPPI
Cronaca

Strage di Bologna, oggi l’udienza. Si attende giustizia per Maria Fresu

La giovane donna, e mamma, di Montespertoli perse la vita in quella stazione. Un suo cugino sta raccogliendo materiale: pubblicazione in programma?.

La piccola Angela Fresu con la madre Maria

La piccola Angela Fresu con la madre Maria

MONTESPERTOLINuova "stagione" processuale sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, ora che siamo entrati nell’anno del 45° anniversario: tra le 85 vittime, vi persero la vita la giovane mamma (24 anni) di Montespertoli Maria Fresu, l’amica Verdiana Bivona (di Castelfiorentino, 22 anni) e la piccola Angela, appena 3 anni, figlia della Fresu. Di fatto, come da esito dell’analisi del Dna del 2019, il corpo di Maria non c’è. Passiamo all’oggi: la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha fissato per oggi, 15 gennaio, l’udienza del processo a Gilberto Cavallini, l’ex terrorista dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari) condannato all’ergastolo per la strage alla stazione di Bologna. Il ricorso dopo l’appello era stato fissato dai suoi difensori, avvocati Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini, sulla sentenza dell’assise di appello del 2023. Gilberto Cavallini è ritenuto uno dei responsabili dell’attentato insieme agli ex Nar già condannati in via definitiva, ovvero Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini; in un altro filone, l’ex Avanguardia nazionale Paolo Bellini è stato condannato all’ergastolo. Anche in questo caso si aspetta la Cassazione. Ma torniamo a Cavallini. Secondo l’accusa, nei giorni prima del 2 agosto 1980 egli ospitò il resto del gruppo (Mambro, Fioravanti e Ciavardini) in casa a Villorba di Treviso. "La fissazione dell’udienza pubblica del 15 gennaio prossimo avanti la Suprema Corte di Cassazione nel processo contro Gilberto Cavallini costituisce l’ultimo grado di giudizio di un percorso di giustizia iniziato nel 2017. Come collegio di parte civile affronteremo il processo contrastando il ricorso col massimo impegno", dicono gli avvocati dei familiari delle vittime. Per certi versi, si attende giustizia piena anche per Maria Fresu. Un suo cugino acquisito, Stefano Magnolfi, di Firenze, sta raccogliendo materiale sul 1980 in vista, probabilmente, di una pubblicazione. Andrea Ciappi