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Il senatore del Pd, Dario Parrini, si batte da tempo per la causa
EMPOLESE VALDELSA"Sono inorridito dalla decisione di Governo e maggioranza, che si è spaccata ma non abbastanza. Nessuna volontà di eliminare una discriminazione che chiude la porta in faccia a chi, tra gli eredi delle vittime delle stragi nazifasciste, non sapeva di poter promuovere una causa. Nessuna volontà di affrontare il problema della grave incipienza del fondo Draghi. Vergognoso, intollerabile". Così il senatore dem Dario Parrini che alle 22.30 di ieri ha visto bocciare il proprio emendamento presentato in Commissione Affari costituzionali dove è andato in scena a oltranza l’esame-fiume del Ddl di conversione del Milleproroghe. L’obiettivo di Parrini sarebbe stato quello di guadagnare tempo affinché gli eredi di quei drammatici crimini di guerra potessero avere l’opportunità di agire. Qualche mese in più (magari fino al 31 maggio, ndr) per promuovere l’azione processuale. Niente di fatto: otto i voti a favore (Pd, M5S, Iv, Avs, Svp), due gli astenuti di FI e 10 i contrari (Lega e Fdi)
A sostenere Parrini si erano schierati 50 Comuni toscani che avevano lanciato un messaggio, forte e chiaro. In prima linea Empoli e l’Empolese Valdelsa in rappresentanza di quei territori che hanno pagato il loro tributo di sangue. Ed eccoli ora tutti uniti a chiedere "rispetto e azioni concrete". Da Cerreto Guidi a Fucecchio, da Montelupo Fiorentino a Capraia e Limite, da Montespertoli a Certaldo, da Vinci a Gambassi Terme fino a Montaione. Ma anche Firenze, Barberino Tavarnelle, San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Stazzema, Buti, Massa Marittima, Civitella in Val di Chiana, San Gimignano, Ponte Buggianese, Sesto Fiorentino, Figline e Incisa Valdarno, Marliana, Radicondoli, Bagno a Ripoli, Larciano, Cavriglia, San Miniato, Monsummano, Ponte Buggianese, Marradi, Vaglia, Fiesole, Impruneta, Pontassieve, Reggello, Palazzuolo sul Senio, Dicomano, Filattiera, Lastra a Signa, San Godenzo, Vicchio, Londa, Firenzuola, Rignano sull’Arno, Pelago, Rufina, Scandicci, Barberino di Mugello, Calenzano. "E tanti altri che aderiranno nelle prossime ore – avevano annunciato gli stessi sindaci promotori dell’iniziativa, prima delle bocciatura da Roma –. Quella proposta da Parrini è una norma necessaria e di civiltà perché molte persone che avevano titolo a chiedere i risarcimenti semplicemente non erano a conoscenza di questo diritto: sarebbe assurdo creare vittime di serie A e vittime di serie B. Le voci unite e compatte contro lo Stato che ha tirato il freno a mano sui ristori alle sofferenze subite dai familiari delle vittime degli eccidi nazifascisti, aumentano di giorno in giorno. Da nord a sud della Toscana e dell’Italia, il Coordinamento istituzionale convocato nel 2024 dal Comune di Barberino Tavarnelle si sta estendendo a macchia d’olio".
Anche i legali del coordinamento avvocati “Risarcimento crimini del Terzo Reich“ – un movimento di oltre 20 avvocati a livello nazionale che assiste, o ha assistito, alcune delle vittime dirette o indirette dei crimini del Terzo Reich – si erano uniti alla protesta dei sindaci parlando della necessità di tutelare i diritti fondamentali dell’individuo". elisa capobianco