REDAZIONE EMPOLI

Studenti al freddo all'Istituto Enriques di Castelfiorentino: protesta contro il malfunzionamento del riscaldamento

Gli studenti dell'Istituto Enriques protestano contro il freddo in aula causato dal malfunzionamento dei termosifoni.

CASTELFIORENTINOAll’Istituto superiore Enriques di Castelfiorentino gli studenti sono costretti, da quando le temperature si sono abbassate, a dover passare le ore di lezione al freddo, causa malfunzionamento e cattiva manutenzione dei termosifoni dell’edificio. "L’impianto di riscaldamento, in realtà, funziona ed è stato manutenuto l’anno scorso: l’intervento tuttavia ha semplicemente attestato che le caldaie funzionano, ignorando il problema principale, cioè che le tubature sono otturate dal calcare, come affermato dall’operatore dell’azienda che ne cura la manutenzione, ossia Engie", denunciano gli studenti. Quindi, l’impianto non permette il corretto riscaldamento dei termosifoni, lasciando di fatto le classi al freddo. Proprio gli stessi studenti si sono mossi in prima persona, prendendo in mano la situazione, e protestando a gran voce contro il disagio vissuto, e dopo le parole, i ragazzi sono passati ai fatti. Ieri mattina hanno protestato davanti ai cancelli dell’istituto, con striscioni ironici che trattavano però un problema molto serio: tra questi, si legge "Se il freddo fosse una materia, saremmo promossi con lode", o anche "Ho più amici pinguini che umani".Messaggi simpatici, ma che evidenziano come i più giovani si siano stancati di dover affrontare una situazione di disagio anche fra le mura dove passano la maggior parte della loro settimana, cioè a scuola. Una rappresentante di istituto, Giulia Maria, si è fatta portavoce degli studenti dell’Enriques, spiegando meglio il problema: "Dopo le svariate volte in cui le nostre Pec, mandate dalla preside, non hanno ricevuto alcuna risposta, e dopo aver raccolto migliaia di lamentele da parte degli studenti che non riuscivano a seguire correttamente le lezioni a causa del freddo, abbiamo deciso di farci sentire con questa protesta. Per legge, nelle classi si deve garantire una temperatura di 18° con scarto di più o meno 1°, ma posso garantire che nelle nostre si faceva fatica ad arrivare a 15°. E non solo gli studenti: questo è un problema che riguarda anche docenti e personale dell’istituto, che più volte hanno lamentato queste temperature troppo basse". Protesta che ha già ricevuto risposta: "Gli operatori dell’Engie ci hanno ri-confermato che il problema è il calcare – spiega la studentessa –, ma se così fosse viene da domandarsi: come mai la città Metropolitana non può risolvere questo nostro problema, come fanno invece i cittadini dei comuni limitrofi?" Problema che, ci dice, l’ha accompagnata per tutta la durata del liceo: "Sono in quinta, e già quando entrai c’era questo stesso disagio. Ma non solo, vennero fatte manifestazioni anche nel 2017 e persino nel 1993 per lo stesso problema, che si ripropone da tempo".Parole a cui fa eco la preside dell’istituto, Barbara Degl’Innocenti, che afferma: "Ho sollecitato più volte alla Città Metropolitana il bisogno di interventi di manutenzione all’impianto di riscaldamento. Sto con i ragazzi e con la loro protesta, che reputo civile e condivisibile".Damiano Nifosì