
Il grafico realizzato dalla 2^ F della Vanghetti
Può l’intelligenza artificiale rimpiazzare l’uomo? No, perché ci sono cose che le macchine, per quanto avanzate, non potranno mai fare. Tra questi provare sentimenti e acquisire consapevolezza di sé. Queste qualità resteranno sempre proprie dell’essere umano. I computer possono ricordare e gestire una quantità di informazioni con velocità e precisione impossibili per l’uomo, e iniziano persino ad "apprendere". Tuttavia, sebbene gli algoritmi possano prendere decisioni migliori in alcuni contesti e i robot possano essere più abili in determinate attività, il lavoro umano è destinato a cambiare, non a scomparire. Sarà sempre la coscienza umana a introdurre nelle macchine i riferimenti etici necessari per guidare le loro decisioni. Insomma, l’intelligenza artificiale è come una super calcolatrice: può fare cose incredibili, ma ha bisogno della nostra testa (e del nostro cuore) per funzionare bene!
Abbiamo condotto un’indagine statistica per capire quanti studenti nella nostra scuola utilizzano l’intelligenza artificiale. Abbiamo visitato diverse classi con indirizzi e abitudini scolastiche differenti, facendo la domanda sull’uso dell’intelligenza artificiale agli studenti. Dalle loro risposte, abbiamo ricavato i dati che sono riportati nel grafico a fianco.